Sale sulle strade, i danni per l’ambiente
La primavera è arrivata: ghiacciate e nevicate, perlomeno per chi vive in pianura o a valle, sono soltanto un ricordo dei mesi passati. Tra pochi giorni arriverà il momento di smontare le gomme invernali per rimontare le gomme estive, nella consapevolezza che da metà aprile in poi sarà quasi impossibile imbattersi in tratti di strada ghiacciata. Come è noto, però, durante la stagione fredda, a difenderci dai rischi delle lastre di ghiaccio, non sono solamente gli pneumatici invernali: anche il sale sulle strade è infatti fondamentale per garantire sicurezza alla guida. E per questo motivo siamo tutti abituati, in inverno, a vedere i mezzi spargisale in azione lungo ogni tipo di strada, per prevenire la formazione di scivoloso ghiaccio. Va detto, per precisione, che sulle strade viene gettato sia del cloruro di sodio, a scopo preventivo, sia del cloruro di calcio, per sciogliere neve o lastre di ghiaccio già esistenti. Purtroppo, però, l’uso del sale sulle strade ha anche degli svantaggi, anche e soprattutto per l’ambiente: vediamo quali.
Gli svantaggi e i danni del sale sulle strade
Il sale che viene sparso sulle strade è tipicamente misto a sabbia e a ghiaia, due materiali che in combinazione con il cloruro di sodio o di calcio permettono di ottimizzare il risultato e di rendere le strade ancora più sicure. Il sale viene usato in quanto efficace ed economico, ma va detto che il suo impiego non è del tutto scevro da svantaggi. Questo materiale va infatti per esempio a nuocere al calcestruzzo, il quale viene lentamente corroso anno dopo anno. Pensiamo poi agli animali che camminano sull’asfalto cosparso di sale, con problemi che possono essere riscontrati sia a livello di irritazione delle zampe, sia a livello intestinale (nel caso di ingestione di ghiaino misto a sale e a sostanze antigelo). Ma non è tutto qui: il rischio principale è quello squisitamente ambientale, con il sale che andando a finire nel terreno, nei corsi d’acque e nei laghi rischia di alterare l’equilibrio esistente.
Lo studio che dimostra le conseguenze negative dell’utilizzo del sale per la viabilità
Uno studio pubblicato sulla rivista Pnas riassume i danni che l’utilizzo di sale sulle strade può arrecare a fiumi e laghi. L’indagine in questione è stata condotta da tre differenti università: l’Università di San Diego, in California, l’Università di Toledo, in Spagna, e l’Università di Kingston, in Canada. Sono state effettuate rilevazioni in 16 località diverse nel mondo, dagli Stati Uniti fino alla Svezia: in ogni luogo sono state analizzate le acque di fiumi e laghi, per capire quanto l’impiego di sale sulle strade ne abbia alterato gli equilibri. Si è così scoperto che in molti casi l’acqua è via via sempre meno dolce, e che l’incremento del sale è collegato in modo diretto al venir meno dello zooplankton. Di contro, però, è stato individuato un aumento delle alghe, con conseguenze notevoli per le specie vegetali e animali presenti. A rendere il problema ancora più grave è il fatto che spesso queste trasformazioni avvengono anche in specchi d’acqua in cui la concentrazione di sale è al di sotto dei limiti indicati come “sicuri” dalla legge locale. In Canada si parla di 120 milligrammi di sale per ogni litro d’acqua, mentre negli Stati Uniti il limite è posto a 230 milligrammi.
L’alternativa per tenere sicure le strade senza inquinare
Il sale sulle strade, quindi, è inquinante. Ma come farne a meno? In Canada qualcuno sta cercando un’alternativa: un’azienda dell’Ontario sta infatti lanciando l’uso dei residui liquidi del processo di estrazione dello zucchero dalla barbabietola per mantenere le strade sgombre dal ghiaccio. I test effettuati finora mostrano dei risultati positivi. Va però detto che non è per forza necessario sostituire l’uso del sale sulle strade con altre pratiche: è però importante ripensare questa attività, nonché rivedere la legislazione relativa, per assicurarsi che l’impiego di questo materiale non sia eccessivo.
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