Vite rossa: proprietà, uso, controindicazioni
Il termine vite rossa deriva dalla colorazione delle foglie raccolte in autunno, quando appunto assumono delle sfumature tendenti al rosso.
Esse fanno parte della categoria dei polifenoli, in particolar modo dei bioflavonoidi (proantocianidine e antocianidine) e hanno la capacità di svolgere un’intensiva azione antinfiammatoria e antiossidante.
Ma non è tutto, in quanto ricoprono il ruolo di tonificare, proteggere i vasi sanguigni e curare il sistema circolatorio, dove influenzano in maniera positiva la permeabilità vasale, contrastando in questo modo la formazione di gonfiori ed edemi.
Proprietà di buccia e semi della vite rossa
Anche la buccia e i semi degli acini della vite rossa contengono moltissimi flavonoidi, vitamina P, acidi grassi polinsaturi e antocianine.
Sono dunque dei validi alleati non solo per contrastare l’insufficienza veno-linfatica, ma anche per curare i disturbi circolatori agli occhi e le malattie cardiovascolari.
La vita rossa è inoltre particolarmente indicata per trattare la fragilità capillare, la cellulite, la pesantezza agli arti inferiori, la ritenzione idrica, le emorroidi, gli edemi, la couperose, le flebiti e la stasi ematica.
Descrizione della vite rossa
La vite rossa è caratterizzata da un arbusto rampicante irregolare, con bassa quantità di rami, ma particolarmente sviluppata in lunghezza, tanto da poter raggiungere diversi metri.
Ha inoltre un fusto irregolare e corto, mentre le foglie sono lobate, decidue e con il margine dentato in maniera irregolare.
Al termine del loro ciclo vitale, perdono il colore verde, il quale, prima di cadere, assume una colorazione rossa.
I rami più giovani sono invece pelosi e possiedono un cirro che consente alla pianta di attaccarsi ai sostegni.
Parlando dei fiori, sono riuniti in gruppo a forma di pannocchia, prima sono eretti e poi penduli.
I frutti non sono altro che acini, si riuniscono in grappoli e sono conosciuti con il nome di uva.
La loro tonalità, in base al vitigno e all’illuminazione, può variare dal verde al giallo, dal rosa al viola, fino a diventare nera o nera-bluastra.
Habitat
La vite rossa è presente in tutti i continenti del mondo eccetto l’Antartide e viene coltivata nelle zone geografiche più temperate sia per il frutto, sia per produrre il vino.
Effetti collaterali
La vite rossa è sconsigliata alle donne in stato di gravidanza e allattamento.
Inoltre, in rari casi, si possono manifestare, a seguito dell’assunzione diversi disturbi, tra cui: vertigini, nausea, orticaria, prurito, mal di testa e digestione difficile.
Se si verificano tali episodi, si raccomanda di rivolgersi immediatamente a un medico.
Infuso di vite rossa
Qui sotto viene indicata la ricetta per realizzare un infuso di vite rossa, capace di apportare benefici alle gambe e alla circolazione del sangue.
Ingredienti:
– una tazza d’acqua bollente;
– un cucchiaio scarso foglie di vite rossa.
Procedimento:
– collocare le foglie di vite rossa nell’acqua bollente;
– coprire e lasciare in infusione per una decina di minuti;
– filtrare e bere lontano dai pasti, in modo da usufruire appieno di tutti i benefici del prodotto.
È inoltre possibile consumare la vite rossa sotto forma di tintura madre; in questo caso diluire quaranta gocce della suddetta in poca acqua e bere per tre volte al giorno lontano dai pasti.
Cenni storici
La vite rossa era già apprezzata fin dai tempi dei Sumeri, i quali consideravano la suddetta pianta l’erba della vita e la adoravano come Madre Vite oppure Dea Vite.
Essa è stata addirittura menzionata nella saga indiana di Gilgamesh, che vede protagonista una divinità femminile intenta a versare il vino.
La vite è inoltre considerata da sempre sinonimo di vita eterna e gioventù.
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