Perché la benzina è sempre più costosa?
Perché la benzina è sempre più costosa? Se lo domandano i tanti automobilisti che, negli ultimi mesi, hanno assistito impotenti di fronte al continuo aumento del prezzo dei carburanti, che non trova precedenti negli ultimi anni. Già lo scorso autunno Codacons aveva registrato un incremento dei prezzi del 23,4% della benzina e del 24,3% del gasolio rispetto ai prezzi dell’anno precedente, con un rincaro che l’associazione sintetizzava in circa 390 euro all’anno per famiglia. Il problema, quello vero, è che l’aumento dei prezzi dei carburanti è aumentato anche nelle settimane e nei mesi successivi, arrivando ancora più in alto. Negli ultimi giorni di gennaio, stando ai comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio della benzina in modalità self è salito a 1,802 euro al litro, mentre il diesel ha toccato soglia 1,676. Questo ennesimo rialzo ha portato fra le altre cose a oltrepassare anche la soglia psicologica dei 2 euro al litro in molte stazioni che offrono il “servito”. Insomma, i prezzi sembrano ormai fuori controllo, con ripercussioni, come vedremo, sull’intera economia nazionale. Ma perché la benzina è sempre più costosa? Quali sono i fattori che stanno portando al continuo rialzo dei prezzi dei carburanti?
Perché il prezzo dei carburanti incide su tutta l’economia
Se il prezzo del pieno cresce, l’intera economia ne risente. Basti pensare che, per come sono messe le cose oggi, il pieno di un mezzo pesante costa quasi 150 euro. E questi prezzi maggiorati nei trasporti non possono che riflettersi sui prodotti trasportati, i quali incrementano il prezzo di conseguenza. Facendo i conti, rispetto ai prezzi di fine 2020, si scopre che un autotrasportare si trova a spendere annualmente oltre 8.000 euro in più per ogni singolo mezzo. In un Paese in cui il trasporto di gomma è ancora importantissimo – in Italia si contano 98mila aziende che si occupano di trasporti – il contraccolpo non può che essere importante. Il caro-benzina porta infatti a maggiori costi per le industrie e per le imprese, aumentando in seconda battuta i prezzi al dettaglio, così da mettere in difficoltà sia le attività produttive, sia le famiglie, in un contesto – come è risaputo – in cui gli stipendi restano bloccati. In uno scenario simile, i consumi non possono che ridursi, causando un circolo vizioso dal qual può essere difficile uscire.
Perché la benzina è sempre più costosa?
In autunno l’aumento dei prezzi dei carburanti era motivato con il mancato accordo tra i Paesi dell’Opec, il quale aveva determinato un aumento dei dei prezzi del greggio. In estrema sintesi, durante un summit tenutosi a Vienna, i principali Paesi produttori di petrolio non hanno raggiunto un’intesa sull’aumento della produzione di greggio – richiesta dagli Emirati Arabi, ma voluta anche da altri produttori; a bloccare l’aumento è stata l’Arabia Saudita, che intende tenere fede ai limiti previsti. Questo ha determinato una consistente ondata di aumenti, la quale si e fatta più acuta in queste ultime settimane in conseguenza ai venti di guerra che soffiano tra Ucraina e Russia, Paese quest’ultimo che è un importante produttore di petrolio; da qui il risultato finale, ovvero il prezzo del greggio oltre i 90 dollari a barile, mai stato così alto fin dal 2014.
Il peso delle tasse sui rifornimenti
Non va però mai scordato che il prezzo dei carburanti è determinato anche dalle accise italiane e dall’Iva. Insieme, rappresentano il 61,9% del prezzo della benzina e sul 58,9% di quello del gasolio. Come riportato dal Corriere della Sera, «con la ripresa degli spostamenti e dell’impennata dei prezzi alla pompa della benzina, del diesel e del Gpl, la Cgia ha stimato che nel 2021 l’erario dello Stato ha incassato un maggior gettito di circa un miliardo di euro». Ecco spiegato, in sintesi, perché la benzina è sempre più costosa: non resta che sperare, a breve termine, un nuovo accordo tra i Paesi Opec.
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