Produzione di energia nucleare: la classifica dei Paesi
In queste settimane si è tornati a parlare in modo molto insistente dell’energia nucleare. Cosa ha scatenato questo ritorno di interesse? Non c’è stato alcun incidente, e non c’è stata neppure una novità tecnica nel settore tale da giustificare tutto questo brusio. A scatenare nuovamente le discussioni a livello internazionale sull’energia nucleare è stata in realtà l’Unione Europea, con la bozza della sua ormai famosa Tassonomia verde: in quel documento, infatti, sia il gas che l‘energia nucleare vengono indicati come fonti compatibili con la transizione energetica in atto. Non è una questione di interpretazioni: il nucleare viene considerato, in quella sede, come una fonte da sfruttare per raggiungere la neutralità climatica entro la metà del secolo. Una disposizione di questo genere non poteva che sollevare dei malumori, con i tanti Paesi che da anni si sono dichiarati contrari all’energia nucleare (in modo totale oppure parziale) che hanno storto il naso, puntando all’eliminazione del nucleare della tassonomia verde. I governi più agguerriti in tal senso sarebbero Germania, Austria e Spagna, laddove invece a capeggiare i Paesi pro-nucleare c’è ovviamente la Francia (la quale, come si vedrà tra poco, conta tantissimo sulla propria produzione di energia nucleare). Ma qual è attualmente la situazione nel mondo quanto a reattori, a livello di numeri? A quanto ammonta la produzione di energia nucleare totale, e qual è il Paese con il maggior numero di centrali attive?
La classifica mondiale della produzione di energia nucleare
Partendo dalle informazioni ricavate dal PRIS, Power Reactor Information System, Visual Capitalist ha prodotto un’efficace infografica, sopra esposta, per mostrare la produzione di energia nucleare nel mondo e la sua effettiva suddivisione. Si scopre così che a livello globale vengono prodotto 2,553 TWh, e che l’energia nucleare costituisce il 4,3% dell’energy mix mondiale. Il primo posto per quantità di produzione di energia nucleare è occupato in modo stabile dagli Stati Uniti, Paese che conta 96 reattori attivi, i quali producono 789,919 GWh, corrispondente al 30,9% della produzione globale. Poco meno di un terzo dell’energia nucleare mondiale viene quindi prodotto negli States. A occupare il secondo posto della classifica è la Cina, con 50 reattori attivi, che producono il 13,5% del totale globale (344,748 GWh) ; immediatamente dopo si posiziona la Francia, che con 58 reattori attivi produce il 13,3% del totale mondiale (338,671). Fuori dal podio si posizionano la Russia, con 39 reattori, il Sud Corea, con 24 reattori, il Canada, con 19 reattori, l’Ucraina, con 15 reattori, la Germania, con 6 reattori, la Spagna, con 7 reattori, e infine la Svezia, con 7 reattori attivi.
I Paesi che contano più degli altri sull’energia nucleare
Si è visto che gli Stati Uniti sono di gran lunga il Paese con la più alta produzione di energia nucleare: nel 2020 circa il 52% dell’elettricità carbon-free USA proveniva proprio dai reattori, e non quindi, per esempio, dal solare, dall’eolico o dall’idroelettrico. Ma attenzione, nonostante questo “solo” il 19% del mix di energia elettrica degli Stati Uniti è costituito dall’energia nucleare. Ci sono tanti altri Paesi che dipendono in misura molto più larga dai reattori, a partire proprio dalla nostra vicina Francia, la quale dipende per il 70,6% del proprio mix dall’atomo. Anche la Slovacchia demanda ai reattori il 53,1% della produzione di energia elettrica, percentuale che scende a 51,2% nel caso dell’Ucraina. E ancora, tra gli altri Paesi che dipendono in modo importantissimo dalla produzione di energia nucleare per l’elettricità ci sono l’Ungheria (48%), la Bulgaria (40%), il Belgio (39%), la Slovenia (37%), la Repubblica Ceca (37%), l’Armenia (34,5%), la Finlandia (33%) e la Svizzera (32%). Non ci sono quindi dubbi: l’energia nucleare è ancora oggi una componente fondamentale per tantissimi Paesi, piccoli e grandi.
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