Come vive lo squalo limone

La pelle dal colore giallo pallido con sfumature tendenti al grigio e al marrone definisce a prima vista l’aspetto dello squalo limone, un pesce cartilagineo facente parte della famiglia dei Carcharhiniformi; parliamo di un animale di grandi dimensioni che raggiunge mediamente i 3 metri di lunghezza e presenta una testa appiattita che termina con un muso corto e largo allo stesso tempo.

Vediamo insieme come vive uno squalo limone e qual è il suo habitat migliore.

Caratteristiche e habitat

Lo squalo limone è uno degli esemplari più studiati e ricercati dai professionisti del settore, un fatto dovuto alla bassa pericolosità di questo grande pesce per l’uomo, probabilmente per via di una statistica tutto sommato “favorevole” sotto questo punto di vista.

Si direbbe infatti che, tra i vari attacchi, questi esemplari non abbiano mai azzannato una persona mortalmente; tuttavia ciò non deve essere motivo di sottovalutazione da parte di subacquei improvvisati o “megalomani”.

Lo squalo limone vive nelle calde acque tropicali e ama adagiarsi sui fondali bassi e sabbiosi, dove i suoi colori lo aiutano a mimetizzarsi a dovere; la sua vista è particolarmente scarsa e trova le sue prede con l’ausilio di elettro-recettori cosparsi sulla sua pelle all’altezza del muso e della testa. Questi recettori sono stati scoperti nel 1678 e sono detti Ampolle di Lorenzini, in omaggio all’omonimo ricercatore.

Coloro che si chiedessero come funziona questo sistema assolutamente naturale, devono sapere che parliamo di una rete di canali in cui scorre un gel elettro-conduttivo che a sua volta trova sbocco dalla pelle attraverso i pori; lo squalo limone arriva in tal modo a ottenere una sensibilità di soli 5 nV per centimetro quadrato, abbastanza da avvertire anche le variazioni del campo magnetico, un vantaggio da non trascurare durante il periodo migratorio.

Lo squalo limone ha un comportamento sociale interessante, in quanto predilige vivere vicino a esemplari più grandi con lo scopo di ottenere informazioni relative alla zona che occupa al momento; in tal modo capirebbe se l’area è ricca di potenziali prede o piuttosto di pericolosi predatori.

Gli studiosi hanno ipotizzato che gli squali limone siano in grado di creare una gerarchia dove alcuni esemplari dominanti dettano le regole, mentre altri devono mantenerne il rispetto in un vero e proprio meccanismo sociale.

Dal punto di vista riproduttivo gli squali limone sfruttano dei campi virtuali, dove le femmine passano il periodo di gestazione e partoriscono i piccoli in superficie; l’accoppiamento avviene attraverso il rapporto sessuale, dopo il quale lo sperma viene conservato dalla femmina all’interno di una ghiandola apposita per un periodo di alcuni mesi.

I rapporti sono di tipo poliandrico (una femmina ha più di un “partner” maschio); non si tratta comunque di una soluzione “genetica” utile per migliorare le caratteristiche dei nascituri, ma piuttosto di una sorta di accondiscendenza che ha il fine di evitare indubbie molestie.

Dove vive lo squalo limone

Gli squali limone vivono prevalentemente presso la costa orientale degli Stati Uniti, nel tratto di Oceano Atlantico che bagna la Florida; la loro presenza si estende comunque fino all’intera costa del Brasile. Tuttavia, questi animali si trovano anche lungo la costa occidentale africana, dalla parte opposta dell’Oceano Atlantico stesso.

Nell’Oceano Pacifico molti esemplari sono stati avvistati dalla California, ma anche più a sud in prossimità dell’Ecuador; di fatto, gli squali limone popolano le acque tropicali dove il fondale è basso e sabbioso, un aspetto che rende la loro pericolosità per l’uomo ben più alta di quanto statisticamente provato, più che altro per la loro probabile presenza nelle vicinanze degli arenili, luoghi che sono celebri proprio in Florida e in California, così come in Brasile.

Raramente questi animali raggiungono acque più profonde e comunque solo durante le migrazioni; alcuni squali limone sono stati avvistati a un centinaio di metri di profondità, ma mai oltre.