Barracuda
Animali

Barracuda: quanto assomiglia a uno squalo?

Morfologicamente molto simile a uno squalo, il barracuda è un temibile pesce di notevoli dimensioni, fornito di un corpo lungo e compresso, ricoperto interamente da piccole squame.

Alcuni esemplari possono raggiungere fino a quasi 2 metri di lunghezza, anche se le dimensioni più tipiche non superano un metro oppure un metro e mezzo.

Si tratta di una specie di acqua salata, che vive quasi esclusivamente negli oceani della fascia tropicale e sub-tropicale.

La loro conformazione fisica è piuttosto simile a quella dei lucci, dei quali ricordano anche l’apparato boccale, fornito di lunghi denti acuminati e arcuati, simili a zanne e inseriti in potenti mascelle.

La loro livrea, che mostra un evidente dimorfismo, è di colore verde scuro tendente al grigio nelle femmine, mentre nei maschi è tendenzialmente blu con parti laterali argentate e ventre bianco.

Possono essere presenti alcune macchie nere irregolari.

I barracuda sono pesci estremamente pericolosi per i nuotatori che si avventurano al largo in quanto tendono ad aggredire prede mobili, anche di grandi dimensioni, che attaccano con la loro potente dentatura.

Comportamento del barracuda

I barracuda sono stati denominati anche pesci “spazzini” poiché tendono a nutrirsi di fauna ittica morta e di cadaveri galleggianti di notevoli dimensioni.

Anche se di norma prediligono nuotare sui fondali, questi esemplari a volte emergono in superficie e, se incontrano sagome in movimento (animali oppure umane), possono incominciare a seguirle sempre più da vicino.

In simili situazioni, movimenti bruschi e improvvisi possono metterli in allarme, spingendoli ad attaccare le prede.

Grazie al suo corpo affusolato e al muso allungato particolarmente aerodinamico, il barracuda è in grado di coprire lunghe distanze in tempi brevi, raggiungendo rapidamente le mete prefissate.

Quando ha a disposizione un’adeguata quantità di cibo (costituito soprattutto da piccoli pesci e calamari), l’animale è praticamente inoffensivo, trasformandosi in feroce cacciatore soltanto se affamato.

Le vittime attaccate dai barracuda di solito indossano oggetti scintillanti, che catturano l’attenzione del pesce, molto sensibile alle variazioni di luce nei fondali marini.

Un requisito tipico di questa specie è la mascella superiore non protrattile, che non potendo venire spostata anteriormente, limita in parte i movimenti masticatori.

Curiosità sul barracuda

Considerato da molti come un temibile avversario degli squali, in realtà il barracuda è molto meno aggressivo, a patto che la sua vista non sia attratta da oggetti luminosi.

Grazie al suo apparato visivo super acuto, l’animale è capace di vedere con chiarezza anche in presenza di acque torbide, dove riesce a localizzare prede lontanissime e quasi invisibili.

Tendenzialmente organizzati in branchi non troppo numerosi, i barracuda non amano spostarsi da soli, ma stabiliscono una definita gerarchia di capi e gregari.

Una volta azzannata la sua vittima, questo predatore la stordisce in pochi secondi iniettando un veleno molto potente che arriva a bloccare i centri nervosi.

Habitat del barracuda

I barracuda sono soliti vivere dentro e intorno alle barriere coralline delle acque oceaniche, mentre tendono a evitare le zone salmastre dove il grado di salinità non è adatto per il loro metabolismo respiratorio.

Gli esemplari adulti sono ben adattabili a differenti temperature dell’acqua, mente i piccoli riescono a vivere soltanto in aree calde, tropicali e sub-tropicali.

Il loro habitat è fortemente influenzato dal tipo di alimentazione che li caratterizza e che, in condizioni normali, comprende fauna ittica di piccole dimensioni.

Venendo a mancare questo genere di cibo, i barracuda possono allontanarsi dalle zone che normalmente li ospitano, per dirigersi verso bacini anche molto distanti.

Aringhe, sardine, triglie, acciughe e perfino lucertole sono le prede preferite di questi animali che, in rari casi, hanno assalito anche i delfini, provocando gravi ferite ai fianchi.

Uno dei maggiori rischi a cui vanno incontro è la pesca intensiva che, sottraendo loro il nutrimento, li condanna a morte per inedia.