Assenzio: proprietà, uso, controindicazioni
L’assenzio, il cui termine botanico è Artemisia absinthium, è una pianta perenne che cresce nelle zone montuose dell’Europa, dell’Asia e dell’America del Nord.
È caratterizzata da un sapore decisamente amaro e viene utilizzata non solo per realizzare fragranze e diverse tipologie di distillati, ma anche per curare diversi disturbi, basti pensare alla febbre, al flusso mestruale irregolare e gli stati ansiosi.
Ma quando è bene utilizzarla e quando invece occorre evitarla? Scopriamolo insieme!
Descrizione della pianta dell’assenzio
Il termine assenzio deriva dal greco apsìnthion (etimologia sconosciuta) e dal latino absinthium, la cui traduzione significa pianta senza diletto per via del caratteristico
gusto amaro presente in ogni singola parte.
Quando cresce, può raggiungere senza problemi il metro d’altezza ed è composto da un fusto fibroso, da foglie alterne picciolate e da infiorescenze gialle dalla forma allungata.
Il suddetto vegetale fa inoltre parte della famiglia delle Asteraceae e per ricavare la sostanza terapeutica vengono utilizzate le parti fiorite ridotte in polvere, mentre per produrre il liquore si prelevano le foglie.
I principi attivi più rilevanti dell’assenzio sono:
– tannini;
– acido ascorbico;
– olio essenziale contenente tujolo e tujone, la cui elevata tossicità agisce sul Sistema Nervoso Centrale;
– lattone sesquiterpenico (absintina).
La pianta veniva già utilizzata nell’antico Egitto e nell’antica Grecia sotto forma di bevanda digestiva e tonica.
Date le sue proprietà euforizzanti, l’assenzio è stato infine protagonista di numerose opere artistiche, basti pensare ai famosi dipinti di Manet, nei quali il suddetto liquore viene spesso raffigurato.
Le principali proprietà
Quest’erba medicinale possiede le seguenti proprietà terapeutiche:
– vermifugo;
– emmenagogo: regola e favorisce il flusso mestruale;
– febbrifugo: abbassa la febbre;
– coleretico e colagogo: favoriscono la secrezione biliare;
– eupeptico: facilità la digestione.
Per tali ragioni si consiglia di assumere l’assenzio in caso si avvertano disturbi digestivi, dissenteria, amenorrea, inappetenza, irregolarità mestruali, vomito nervoso, infiammazione della mucosa del tratto gastro-intestinale, vermi e parassiti intestinali, atonia gastrica e scarsa secrezione biliare.
Modalità d’uso
L’assenzio può essere assunto sia sotto forma di decotto/infuso oppure di estratto liquido.
In caso di inappetenza, si raccomanda di assumere l’erba almeno trenta minuti prima dei pasti.
Se invece si soffre di disturbi dispeptici (dolore e fastidio nella zona addominale), prenderla dopo mangiato.
È doveroso precisare che questa sostanza, oltre a dover essere acquistata solo presso dei rivenditori seri e accreditati, richiede un utilizzo in linea con le istruzioni riportate sulla confezione.
Effetti collaterali e controindicazioni dell’assenzio
Dato che l’assenzio contiene alcuni principi attivi tossici, si raccomanda di chiedere il parere a uno specialista prima di assumerlo e la somministrazione non deve protrarsi per oltre venti giorni consecutivi.
Non è indicato nelle seguenti casistiche:
– infezioni ginecologiche;
– allattamento al seno, in quanto rende il sapore del latte amaro;
– ulcera peptica gastro-duodenale.
Gli effetti collaterali che possono invece verificarsi sono: ipotensione, vomito, diarrea, spossatezza, crampi addominali, mal di testa, vertigini, crisi convulsive e diminuzione del ritmo cardiaco.
Se si registra anche solo uno di questi episodi, interrompere immediatamente l’assunzione del prodotto a base di assenzio e informare quanto prima un medico.
Assenzio e aromaterapia
L’assenzio, grazie al suo profumo inebriante, viene ampiamente utilizzato nell’aromaterapia, tanto che sono disponibili sia l’olio essenziale, sia numerosi profumi da indossare nella vita di tutti i giorni.
Il suo aroma è infine indicato a uomini e donne.
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