Tarassaco: Usi e Proprietà
Il tarassaco è noto per le sue proprietà benefiche nell’organismo dell’uomo.
Molti, tuttavia, non ne conoscono i tratti distintivi: scoprire gli usi e gli effetti positivi del tarassaco significa entrare in un universo affascinante.
Identificato con il nome scientifico di Taraxacum officinale, il tarassaco è una pianta erbacea con crescita perenne e che appartiene alla famiglia delle Asteracee.
Ritenuta un valido alleato per combattere problematiche connesse all’apparato digestivo e gastrointestinale, questa pianta è nota anche per la stimolazione della diuresi.
I principali benefici
Importante per la regolazione del flusso biliare, il tarassaco coadiuva inoltre la digestione, grazie alle sue proprietà diuretiche, leggermente antinfiammatorie e coleretiche.
Il termine coleretico si riferisce alla secrezione della bile attraverso le cellule del fegato e, pertanto, la regolazione di tale meccanismo da parte del tarassaco facilita anche le funzioni dell’apparato escretore, per l’eliminazione di tossine e sostanze di scarto dal corpo.
Per questi motivi, il tarassaco risulta particolarmente efficace nel trattamento dei disturbi digestivi lievi, che comprendono le sensazioni di pienezza, gli stati di inappetenza (non cronici) e fenomeni di meteorismo.
Le sostanze responsabili di questi benefici sono, all’interno della pianta, i flavonoidi, inclusi i sali di potassio i quali, grazie alla stimolazione a espellere i liquidi in eccesso attraverso la diuresi, contribuiscono al processo di depurazione dell’organismo.
In misura minore, il tarassaco risulta blandamente efficace nel trattamento di infiammazioni delle vie urinarie, benché quest’ultimo fattore sia da considerare come secondario.
Come vengono utilizzate le foglie di tarassaco
È facile riconoscere le foglie del tarassaco, pianta che cresce spontaneamente in natura.
Questa pianta è presente un po’ d’appertutto e, in molti casi, è considerata infestante; per raccogliere le foglie migliori di tarassaco, quindi, è consigliabile recarsi nei luoghi meno inquinati, lontano da vie di scorrimento e centri densamente abitati.
Dopo aver raccolto con cura le foglie di tarassaco, è necessario lavarle e riporle su un canovaccio pulito in cotone, per procedere alla loro essiccazione.
In alternativa, è possibile anche acquistare il tarassaco in erboristeria, che risulta sicuramente più comodo e immediato.
Per preparare una tisana a base di questa pianta la procedura consiste nella preparazione di un quantitativo pari a 5-10 grammi di foglie essiccate, da far riposare in acqua bollente e da consumare preferibilmente non meno di 3 volte al giorno, lontano dai pasti principali.
È anche possibile consumare il tarassaco in forma diretta, masticandone le foglie, anche se tale eventualità è considerata da molti poco piacevole, in quanto il sapore presenta un aroma particolarmente amaro.
Alcune persone, tuttavia, ritengono che questa pianta sia piacevole da ingerire e, per questo motivo, molte ricette comprendono le foglie di questa pianta in preparazioni quali insalate miste o composti vegan.
In alternativa, è possibile consumare il tarassaco cotto, da solo oppure insieme ad altre erbe. Di questa pianta possono essere ingeriti radici, capolini, foglie e boccioli.
Come riconoscere le foglie del tarassaco
Volendo procedere a una raccolta fai da te del tarassaco, è importante riconoscerne le foglie, per individuare quelle giuste.
Le dimensioni della pianta di tarassaco sono comprese tra i 7 e i 10 centrimetri; le foglie hanno una forma oblunga, lanceolata e caratterizzata da lobi; sono inoltre accorpate in una graziosa rosetta, posizionata alla base del terreno.
A seguire, subito dopo le foglie, si sviluppa il gambo, caratterizzato da una consistenza lattiginosa e glabra, completamente priva di peli.
Il capolino ha una colorazione giallo-dorata e il fiore, famoso anche con il nome di dente di leone, è composto da elementi che assomigliano a piccole e sottili membrane, piegate all’indietro e che rivestono la funzione di calice.
I frutti sono caratterizzati da un ciuffo di peli bianco latte, che nel suo insieme forma la classica forma a pallina.
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