Youth4Climate, l’evento sul clima a Milano: ecco i punti chiave
Basta chiacchiere, è ora di passare ai fatti. É questo il messaggio che è emerso già alla prima giornata dell’evento Youth4Climate: Driving Ambition, in corso in questi giorni a Milano. E già alle sue prime battute si è capito che questo incontro internazionale, per quanto riservato ai giovani, ha la carte in regola per far sentire la propria voce al mondo intero, per incitare ancora una volta i leader di tutto il pianeta ad agire per combattere la crisi climatica in corso. Durante il primo giorno di incontri i momenti di maggiore interesse sono stati due, ovvero il discorso di Vanessa Nakate e quello del volto internazionale dell’impegno giovanile nella causa climatica, ovvero Greta Thunberg.
Youth4Climate: Driving Ambition, quasi 400 giovani da tutto il mondo a Milano
Prima di entrare nel dettaglio dei discorsi di Vanessa Nakate e di Greta Thunberg, vediamo velocemente in cosa consiste l’evento in corso a Milano. Youth4Climate: Driving Ambition è un punto di incontro per quasi 400 giovani, ovvero per 2 giovani per ognuno dei 197 Paesi membri dell’UNFCCC (La Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici). L’evento si sta svolgendo a Milano, al MiCo. I primi due giorni, dal 28 al 29 settembre, sono stati dedicati ai lavori di gruppo, mentre l’ultimo giorno, il 30 settembre, sarà dedicato al dialogo e ai dibattiti tra i delegati e i ministri presenti alla Pre-COP26. Sì, perché l’evento Youth4Climate precede un altro cruciale appuntamento per il clima, ovvero la COP26 di Glasgow, in scaletta tra l’1 e il 12 novembre 2021.
Le parole di Greta Thunberg a Milano
L’intervento più atteso durante il primo giorno dell’Youth4Climate non poteva che essere quello di Greta Thunberg, con il discorso già famoso cucito intorno al concetto di “Planet bla bla bla”. Sì, perché la giovane attivista svedese ha affermato in modo chiaro «Non c’è un pianeta B, non c’è un pianeta bla bla bla» per sottolineare il fatto che finora, nella lotta ai cambiamenti climatici, ci sono state tante, tantissime chiacchiere, ma pochi fatti. L’ironia pungente di Thunberg è continuata poi sullo stessa linea, citando alcune delle “chiacchiere” le quali, senza fatti , restano solamente parole vuote: «Green economy? Bla bla. 2050 net zero: Bla bla. Climate neutral: bla bla». Indubbiamente è necessario un dialogo, ammette Greta, ma è anche vero che «continuiamo a parlare da anni e le emissioni continuano a crescere». Non stupisce quindi che Greta parli di richieste e di ambizioni tradite, di come nonostante i tanti discorsi continuino a essere aperti nuovi impianti che sfruttano i combustibili fossili, di come i potenti facciano solamente finta di ascoltare. «La speranza» tuona la svedese davanti al pubblico «è dire la verità, agire, non dire bla bla bla. Vogliamo salvare il futuro: serve una azione drastica, ora».
Youth4Climate: l’intervento di Vanessa Nakate
Il discorso di Greta Thunberg al MiCo è stato accolto dal pubblico con grande entusiasmo. Ma un numero ancora maggiore di applausi hanno accompagnato il discorso di Vanessa Nakate, la giovane attivista ugandese fondatrice di Rise Up, tanto da spingere tanti all’intravedere nel Youth4Climate il passaggio di testimone da Greta a Vanessa del ruolo di paladina della lotta al cambiamenti climatico. Meno arrabbiato ma più potente, e decisamente più profondo e commovente, il discorso di Nakate è partito dalle drammatiche alluvioni che hanno messo in ginocchio l’Uganda. «L’Africa» ha spiegato «è responsabile per il 3% delle emissioni globali, ma nonostante questo soffriamo l’impatto della crisi più di altri». Ecco allora che Nakate ha parlato delle siccità, delle inondazioni, della sofferenza e dei morti che stanno colpendo non solo l’Uganda, ma anche il Madagascar, l’Algeria e la Nigeria. Allargando lo sguardo ad altri paesi che stanno soffrendo in modo peculiare dei cambiamenti climatici, dal Bangladesh ai Caraibi, l’attivista ha poi chiesto «chi pagherà per tutto questo? Chi pagherà per le persone che muoiono, che scappano, per le specie che scompaiono? Per quanto tempo dovrà continuare così? I leader guardano e non fanno nulla, senza intervenire davvero nella decarbonizzazione. Non possiamo più adattarci come facciamo sempre. È arrivato il tempo di agire e i leader devono mettere quello tutto quello che sta accadendo al centro delle negoziazioni. I leader devono smettere di parlare e iniziare ad agire. Basta conferenze e summit: fateci vedere, agite, agite ora».
(Immagine di copertina: MiCo – Milano Convention Centre)
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