Addio benzina con piombo: anche l’Algeria finisce le scorte
La notizia è arrivata a fine agosto. Finalmente, si potrebbe dire, poiché il movimento di abbandono della benzina con piombo va avanti da tanto, da tantissimo tempo. E così, per l’appunto finalmente, anche l’ultimo paese dice addio alla benzina contenente il piombo tetraetile: a fare questo passo dopo tutti gli altri è stata l’Algeria, che ha dichiarato di aver dato fondo alle proprie scorte.
La storia della benzina con piombo
In Italia questa tipologia di benzina veniva chiamata “rossa”, in contrapposizione alla “verde” che troviamo ancora oggi alle stazioni di rifornimento. In Italia la messa al bando della benzina con piombo è datata al 31 dicembre 2001, anche se a dire la verità la limitazione progressiva del piombo tetraetile nella benzina rossa era iniziata già nel 1992, per proseguire nel tempo fino alla fine effettiva della produzione, che venne fissata all’ottobre del 2000.
Che la benzina al piombo fosse pericolosa, del resto, ci si accorse presto. L’idea di aggiungere al carburante il piombo tetraetile è datata 1922, allo scopo di aumentare le prestazioni dei propulsori; già due anni dopo si capì però che la tossicità di questo carburante era decisamente elevata per via delle decine di casi di morte per esposizione al piombo di operai impiegati nelle raffinerie americane.
Ciononostante, la produzione e la vendita di benzina con piombo continuarono indisturbate: di fatto, fino agli anni Settanta, la benzina era per antonomasia quella con piombo. Solo dopo, pian piano, sono state messe in commercio delle alternative, con i Paesi in via di Sviluppo a iniziare a ridurre sempre più la quantità di piombo presente nel carburante, fino ad arrivare al bando vero e proprio.
Gli ultimi abbandoni della benzina “rossa”
Di fatto, a partire dal 2002, sono solamente pochi Paesi in via di Sviluppo continuavano a usare la benzina con piombo. Per mettere fine a questo utilizzo, le Nazioni Unite hanno iniziato a lanciare campagne di sensibilizzazione tra gli stessi stakeholder. Così il numero dei paesi che usavano ancora benzina con piombo è andato diminuendo. Gli ultimi a rinunciarvi, dal 2016 in poi, sono stati Corea del Nord, Myanmar, Afghanistan, Iran e Yemen, per arrivare poche settimane fa all’annuncio – dato dalle Unep, il Programma delle Nazioni unite per l’ambiente – dell’abbandono della “rossa” anche in Algeria.
I vantaggi di un mondo senza benzina con piombo
Come sappiamo la partita sui combustibili fossili resta assolutamente aperta, ed è ancora lontano il giorno in cui riusciremo a fare totalmente a meno di questa fonte di energia inquinante per affidarci esclusivamente all’energia eolica, fotovoltaica, idroelettrica e geotermica, nonché eventualmente all’idrogeno.
Non per questo, però, si deve trascurare il passo in avanti che è stato fatto con l’abbandono della benzina arricchita con piombo tetraetile. Come sottolineato dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, la scomparsa di questo carburante potrà evitare 1,2 milioni di morti premature all’anno per malattie cardiache, ictus e infarto; parallelamente, incrementerà il quoziente intellettivo bambini, il quale risultava secondo diversi studi danneggiato dalla quotidiana esposizione al piombo.
Inger Andersen, direttore dell’Unep, ha dichiarato che «il fatto che un’alleanza di governi, imprese e società civile sostenuta dalle Nazioni Unite sia stata in grado di liberare con successo il mondo da questo combustibile tossico è la testimonianza del potere del multilateralismo di spostare il mondo verso la sostenibilità e un futuro più pulito e più verde» aggiugendo «esortiamo queste stesse parti interessate a trarre ispirazione da questo enorme risultato per garantire che ora che abbiamo combustibili più puliti, adottiamo anche standard per veicoli più puliti a livello globale: la combinazione di combustibili e veicoli più puliti può ridurre le emissioni di oltre l’80%».
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