Vestire sostenibile, piccoli negozi e marchi di nicchia ci credono: l’esempio di Sancho’s dress e Tentree
I grandi marchi iniziano a pensare al vestire sostenibile per diminuire la loro impronta negativa sull’ambiente. Ci sono invece piccoli negozi che hanno già completato la loro metamorfosi verso i vestiti ecologici ed ecosostenibili, nonché marchi di nicchia che vendono unicamente vestiti costituiti da fibre e materiali organici.
La moda d’oggi è sempre in corsa, cambia e si evolve in un continuo circolo di produzione e rifiuto. Una tendenza agli abiti “monouso”, mai davvero vecchi prima di essere gettati, accentuata dallo spopolare degli abiti low cost.
Vi è però una crescente sensibilità verso le tematiche ambientali che spinge sempre più persone verso un vivere e un vestire sostenibile. Sempre più persone vogliono ridurre il loro impatto personale sull’ambiente.
Gli abiti Sancho’s dress
C’è un piccolo negozio nel mezzo del Devonshire, nella città di Exeter. Si chiama Sancho’s dress.
Il negozio offre una vasta gamma di prodotti, dai vestiti ai gioielli passando per le idee regalo. Tutti questi articoli sono rigorosamente costituiti da materiali naturali sostenibili: gioielli equo solidali di semi, calzini in bambù, cotone biologico, lana vegan friendly e cotone, ma solo se organico al 100%.
Sì perché questo materiale, pur naturale ed antico, produce un fortissimo impatto sull’ambiente a causa del dispendio idrico e dei vari trattamenti ripetuti (insetticidi, erbicidi, fungicidi, defolianti e regolatori della crescita).
Lo scopo di Sancho’s dress è quello di offrire alternative valide e “a portata di mano”ai clienti già consapevoli della loro stessa impronta ambientale, e a quelli curiosi di avvicinarsi al vivere e vestire sostenibile.
Il negozio di Exeter si impegna anche per uno “stile di vita più libero dalla plastica” e vende quindi scarpe fatte con canapa, iuta, gomma naturale o cuoio rigenerato.
I proprietari del negozio hanno ricevuto l’illuminazione durante alcuni viaggi nei Paesi in Via di Sviluppo dove hanno potuto sperimentare sulla loro pelle gli effetti dell’industria veloce della moda: disastri ambientali, malattie dei lavoratori, salari da fame e conseguenti problemi sociali.
Sancho’s dress vuole essere trasparente al 100%. Ogni prodotto è infatti corredato dalle certificazioni che ne attestano qualità e sostenibilità. Tra queste il marchio Fair Wear Foundation che collabora con ONG, sindacati ed aziende per migliorare le condizioni di lavoro in 11 paesi di Asia, Europa e Africa.
Gli alberi e le fibre innovative di Tentree
Tentree: tradotto alla lettera 10 alberi. 10 alberi quanti ne vengono piantati per ogni capo acquistato; l’obiettivo è decisamente importante, piantare 1 miliardo di alberi entro il 2030.
Vestire sostenibile per Tentree è una mission che va dai tessuti ecologici, ai materiali di riuso, alla riforestazione, fino al sostentamento delle comunità più povere del mondo.
Cosa vogliono esattamente? “Diventare il marchio più progressista del pianeta sul piano ambientale. Non vogliamo solo ridurre l’impatto negativo dell’industria dell’abbigliamento, vogliamo usarlo come veicolo per il cambiamento. Il nostro scopo è quello di rivitalizzare il nostro ambiente e ispirare una generazione a credere che possano fare lo stesso.”
Ogni capo è un insieme di tessuti e materiali sostenibili propriamente certificati per far sì che ognuno sappia esattamente cosa indossa.
I bottoni sono realizzati con le noci di cocco, con un colore lucido e una resistenza sorprendente sostituiscono i classici bottoni in plastica a base di petrolio; le finiture sono invece in sughero e ricavate da alberi gestiti esclusivamente in modo sostenibile.
Se viene usato Poliestere è quello riciclato proveniente dai rifiuti PET. In questo modo si riduce del 75% la CO2 emessa durante la creazione di materiale vergine: un perfetto esempio di economia circolare.
Tentree inoltre utilizza due fibre decisamente innovative. La prima si chiama Tencel® ed è un tessuto proveniente dagli alberi di eucalipto. Per crescere e prosperare questi alberi richiedono un quinto del terreno per produrre un stessa quantità di tessuto in cotone.
L’altra fibra è il Modal, particolarmente traspirante, viene creata usando la cellulosa ricostituita del legno di faggio e impiegata per confezionare abiti sportivi.
Sono tanti i motivi per vestire sostenibile
Poliestere, acrilico, lycra, spandex e nylon sono tessuti in plastica che, lavati, rilasciano mezzo milione di tonnellate all’anno di minuscole fibre nell’acqua, circa 16 volte in più delle microplastiche recentemente vietate dalla legislazione italiana.
I tessuti naturali liberano invece fibre biodegradabili che non vanno quindi ad impattare sull’ecosistema marino. … Ma non solo: durano di più!
Le fibre naturali non trattate da agenti chimici tendono a conservare la tipica resistenza naturale dei vegetali e quindi sopravvivono al doppio dei lavaggi in lavatrice rispetto ai tessuti sintetici. Le fibre ecologiche non trattengono all’interno degli abiti i vari residui chimici della lavorazione e impediscono quindi l’insorgere di irritazioni e allergie cutanee.
Ciò che cercano di fare piccole realtà come Tentree e Sancho’s dress è proporre alle persone un modo alternativo di vestire che possa diminuire l’impronta ambientale della moda sul mondo.
Non solo vendita ma anche educazione: Tentree e Sancho’s dress ci tengono a spiegare il perché delle loro scelte ecologiche e sperano che, insieme ad un capo di abbigliamento, il cliente si porti via anche preziose informazioni da insegnare ad amici, colleghi, vicini di casa e figli.
Ti è piaciuto l'articolo?
Condividilo