Una nuova Foresta del Nord: un piano ambizioso per rendere l’Inghilterra più verde
La nuova Foresta del Nord potrebbe diventare famosa quanto lei, la foresta di Sherwood, rifugio di Robin Hood e dei suoi fuorilegge. L’Inghilterra infatti è sempre stata famosa per le sue foreste, rigogliose ed impenetrabili.
Il paesaggio inglese ai giorni d’oggi è però completamente diverso.
La situazione delle foreste europee
L’Università di Plymuth ha condotto uno studio sullo stato delle foreste e purtroppo i dati emersi sono preoccupanti: a causa di industrializzazione, espansione del tessuto urbano ed agricoltura sono scomparse metà delle foreste europee.
«Circa 8 mila anni fa uno scoiattolo sarebbe potuto andare da Lisbona a Mosca saltando da un albero all’altro, senza mai toccare terra» Neil Roberts, Università di Plymuth
La Gran Bretagna detiene un triste primato, ovvero il paese europeo con meno boschi: solo il 10% del suo territorio nazionale è coperto da foreste “a macchia”. L’Italia? Siamo messi decisamente meglio, un buon 34,7 % di copertura boschiva.
Il governo inglese ne è consapevole e si è posto negli anni passati un obiettivo importante: aumentare i boschi del 12%, circa 5 mila ettari l’anno, in modo da affrontare e ridurre le dannose emissioni umane.
Qualcuno però ha denunciato uno scarso impegno concreto, rilevando come nel 2016 siano stati riforestati appena 700 ettari.
L’accusa, fondata, parte dalla Woodland trust, un’organizzazione non governativa che vuole salvaguardare non solo il patrimonio boschivo inglese, ma anche la fauna che vi abita e la salute dei cittadini attraverso il contrasto dei cambiamenti climatici.
Il progetto
Proprio la Woodland Trust ha deciso di rimboccarsi le maniche e supplire alle mancanze del governo inglese con un grande e obiettivo: un polmone verde nel bel mezzo del Paese capace di assorbire da solo otto milioni di tonnellate di carbonio.
L’idea è quella di far nascere una nuova Foresta del Nord, un grande corridoio boschivo tra il Mare del Nord e il Mar d’Irlanda.
Nei prossimi 25 anni è prevista la piantumazione di 50 milioni di alberi lungo una delle autostrade più desolate dell’Inghilterra, la M62. Questa lunga striscia d’asfalto lunga 172 chilometri parte da Liverpool e arriva a Hull collegando grandi città tra cui Manchester, Sheffield e Chester.
La nuova Foresta del Nord non sarà solo un polmone verde ma anche un corridoio ecologico per la fauna ormai incapace di spostarsi da un luogo albatro a causa di barriere umane invalicabili come le autostrade.
Il governo ha ovviamente accettato di buon grado un progetto già pronto per l’attuazione. Purtroppo però ha stanziato solo 5,7 milioni di sterline mentre il progetto ne prevede 500 milioni.
L’inizio della realizzazione è previsto in primavera. A marzo l’associazione, assieme a Community Forest trust, inizierà il rimboschimento di 680 ettari presso la cittadina di Bolton nella contea di Smithills.
Lo farà con l’aiuto di volontari e cittadini che vogliono una Gran Bretagna più verde.
“Non è un’iniziativa governativa, è un’iniziativa dal basso verso l’alto. È un’idea che nasce dall’esperienza e dall’entusiasmo di organizzazioni che lavorano da anni con le comunità e l’ambiente”, Austin Brady, Woodland trust.
La nuova Foresta del Nord, una rivoluzione verde
Quali sono gli effetti benefici della nuova Foresta del Nord?
Prima di tutto si parla di miglioramento ambientale: mitigazione dei dissesti idrogeologici, diminuzione degli effetti catastrofici delle alluvioni, protezione e diffusione di ambienti adatti alla riproduzioni di specie faunistiche autoctone, ma anche miglioramento della qualità dell’aria lungo una delle autostrade più trafficate d’Inghilterra.
Ci sono tuttavia anche grandi novità in vista per i cittadini: nuove risorse di legname e quindi nuovi scenari economici ed occupazionali, sostentamento dell’economia rurale attraverso il turismo e, soprattutto, un aumento sostanziale del valore delle 190 mila abitazioni lungo la nuova Foresta del Nord.
«Gli alberi assorbiranno una grande quantità di Co2 rilasciando nell’aria ossigeno. Inoltre alcune delle maggiori città della zona, tra cui Chester, Leeds e Sheffield, avranno importanti ricadute positive in termini di mitigazione dei rischi portati dal cambiamento climatico». Austin Brady, Woodland Trust.
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