Grandi marchi e guida autonoma: Renault, Nissan e Mitsubishi accorciano le tempistiche
Quando si parla di grandi marchi e guida autonoma non si può che guardare quel gruppo sempre più integrato che è costituito dall’alleanza tra Renault, Nissan e Mitsubishi. Non a caso, per cementare ancora di più questa triplice intesa nella produzione di automobili elettriche e driverless, le compagnie hanno annunciato di voler andare verso l’integrazione totale entro il 2022, e contestualmente hanno voluto presentare anche un logo unico – onore che è spettato al presidente e Ceo dell’alleanza Carlos Ghosn – costituito da tre archi che vanno incrociandosi, proprio come stanno facendo questi tre brand distinti negli ultimi tempi.
Grandi marchi e guida autonoma
L’obiettivo è quello di continuare a lavorare in maniera autonoma nei propri mercati di riferimento, pur integrando le proprie energie e le proprie competenze per la produzione di motori elettrici, e per le attività di ricerca e di ingegnerizzazione. Il significato di questa operazione è del resto chiara. I tre brand hanno capito che il mondo dell’automotive sta cambiando velocemente, e nella gara ormai palese dei grandi marchi a guida autonoma hanno deciso di rafforzarsi vicendevolmente per la produzione di automobili sempre più innovative ed efficienti. E di certo queste aziende non si accontenteranno di mantenere il proprio livello di vendite odierno: se Renault Nissan Mitsubishi nel 2016 hanno venduto 10 milioni di automobili, nel 2022 puntano a portare questa cifra a 14 milioni in circa 200 Paesi. Tutto questo dovrebbe essere possibile grazie alla già esplicita leadership nel mercato della mobilità elettrica – già oggi Nissan produce l’automobile elettrica più venduta al mondo, ovvero la Nissan Leaf. L’alleanza punta quindi a lanciare 12 nuovi veicoli a zero emissioni entro il 2022, guardando ad una durata della batteria sempre più lunga – si parla di oltre 600 chilometri per ogni ricarica.
I tre passaggi della guida autonoma: nel 2022 si punta ad un veicolo totalmente driverless
La partita è però soprattutto dei grandi marchi e guida autonoma, e per questo i tre marchi puntano tutto sull’innovazione in senso driverless. Entro il prossimo anno Renault Nissan Mitsubishi porteranno sul mercato dei veicoli «altamente autonomi per l’utilizzo su autostrade extraurbane», anche se va sottolineato che, a questo primo step, il passeggero/pilota umano dovrà sempre mantenere la massima attenzione. É un po’ quello che fanno già oggi l’autopilota di Tesla o il nuovo sistema ProPilot di Nissan. Questo, però, sarà solo il primo passaggio: la battaglia dei grandi marchi a guida autonoma non si può certo vincere con un sistema di guida ‘quasi driverless’. Il gruppo franco-giapponese intende infatti espandere i propri veicoli a guida autonoma dagli ambienti extraurbani a quelli urbani, e vuole farlo in tempi brevi, così da dare la possibilità ai proprio clienti di muoversi anche in città ponendo un’attenzione minima alla strada. Infine, nel 2022, l’alleanza vuole proporre il primo veicolo totalmente autonomo, di modo che in nessuna occasione venga richiesto o sia d’uopo l’intervento umano.
I primi ad investire nella mobilità elettrica
Di certo il gruppo ha tutte le carte per riuscire a fare quanto promesso: come ricorda Ghosn, «dieci anni fa eravamo gli unici a livello mondiale a investire nella mobilità elettrica con una divisione ad hoc. Tutti quanti, stampa internazionale compresa, dicevano che ci stavamo sbagliando, che buttavamo i nostri soldi in un progetto senza futuro. Oggi, invece, tutti i produttori annunciano i loro veicoli elettrici ad ogni Salone dell’Auto». In effetti, nel 2018, non c’è più nemmeno una Casa produttrice che si possa permettere di pensare solo ed unicamente a dei veicoli tradizionali ed inquinanti, anche perché la domanda di veicoli a zero emissioni cresce, tanto che, come riferisce Ghosn, «rischieremo, tra non molto tempo, di non riuscire a stare dietro agli ordini».
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