Conversione energetica sostenibile: un vecchio granaio trasformato in casa
Bisognerebbe iniziare a vedere i rifiuti come una risorsa, e non come qualcosa da buttare via. Soltanto partendo da questo punto di vista è possibile rendersi conto delle potenzialità che hanno gli scarti di trasformarsi in nuovi materiali che danno vita a nuovi oggetti, in un’ottica di conversione energetica sostenibile.
Il vecchio silo diventa una casa
E’ quello che hanno fatto gli architetti olandesi Jan Körbes e Denis Oudendijk dello studio REFUNC, trasformando un vecchio silo abbandonato in una piccola casa per Körbes stesso e sua figlia. Il progetto si chiama Silo City e dimostra non soltanto che il riciclo è un’arte ma che basta davvero poco per convertire gli scarti in elementi costruttivi, realizzando spazi perfettamente abitabili.
Körbes, l’architetto del riciclo e della conversione energetica sostenibile
Non è la prima volta che Körbes si cimenta in progetti di riuso e di conversione energetica sostenibile, basti pensare al teatro costruito con i pallet o a Maison Gomme, un ufficio interamente rivestito di vecchi pneumatici, ma questa volta l’architetto sembra essersi superato.
Pavimento in sughero, soffitto in lastre fotografiche
Körbes ha acquistato il granaio abbandonato da un contadino della zona e ha iniziato a riprogettare l’interno della struttura per trasformarlo in una vera abitazione. Una sfida non semplice se consideriamo che la superficie calpestabile era di soli 4 mq. Per aumentare lo spazio vivibile è stata aggiunta una pavimentazione extra realizzata con vecchi pannelli di sughero inutilizzati, che ha consentito di ricavare una piccola cucina, mentre la camera da letto si trova al piano superiore. Il soffitto è stato invece realizzato con delle lastre fotografiche.
Spazi flessibili e multifunzionali
La metratura estremamente ridotta del granaio non ha permesso di ricavare una scala per poter accedere alla stanza da letto. L’architetto ha pensato allora di realizzare una parete per arrampicata, mentre per portare qualsiasi cosa al piano superiore viene utilizzato un secchio con corda e puleggia. Per ottimizzare gli spazi è stata ricavata una vasca da bagno, riscaldata con tecnologia a infrarossi per ridurre al minimo i consumi energetici, sopra la quale vi è una superficie rimovibile può essere usata come tavolo da pranzo.
Stufa con legno di recupero
Gli ambienti vengono riscaldati con una piccola stufa a legna, alimentata solo con legno di recupero, che viene conservato in un cesto posto sopra la stufa, di modo che si asciughi per bene prima di poter essere utilizzato. E’ stato anche previsto un sistema di isolamento termico e acustico realizzato con delle piccole lastre appartenute a un altro vecchio silo abbandonato.
Conversione energetica sostenibile: batteria auto per l’energia solare
Il seminterrato è lo spazio adibito a locale tecnico, dove si trovano tutti i sistemi adibiti a conversione energetica sostenibile. E’ qui che troviamo una batteria per auto che immagazzina l’energia solare, un serbatoio per l’acqua da 80 litri per usi domestici e un altro serbatoio per l’acqua piovana che viene utilizzata principalmente per innaffiare il muro vivente esterno che riveste l’intera struttura con l’obiettivo di ombreggiarla e raffreddarla, rendendola vivibile anche nella stagione più calda dell’anno.
Il granaio convertito in casa ha anche un lucernario che favorisce l’ingresso di luce naturale negli ambienti interni, delle finestre e addirittura un piccolo balconcino.
Silo City ci insegna che i rifiuti sono una risorsa e che tutto è circolare
E’ chiaro che non tutti saremmo disposti a vivere in una casa del genere ma Silo City dimostra il potenziale inespresso dei rifiuti e ci insegna a guardare la realtà in modo diverso. Secondo Jan Körbes “tutti i processi del nostro Pianeta sono continui, interconessi e circolari“. Basta essere in grado di riattivare un nuovo ciclo.
L’architetto ha vissuto del vecchio granaio per tre anni, ora la struttura è stata parcheggiata nel giardino della residenza per artisti e viene usata come magazzino. Ma l’idea di Körbes è di tornarci a vivere nel momento in cui deciderà di spostarsi in un altro luogo.
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