Agricoltura innovativa: giardini idroponici in container dismessi
Le colture idroponiche rappresentano l’ultima frontiera dell’agricoltura innovativa e nel prossimo futuro potranno risolvere le problematiche legate alla mancanza di terreni coltivabili. Il riscaldamento globale sta, infatti, operando un inaridimento progressivo dei territori fertili, fenomeno che, in caso non venisse posto un blocco alle emissioni inquinanti, si amplierebbe a dismisura. Le coltivazioni idroponiche, basate su sistemi fuori suolo, non solo permettono di risparmiare acqua ma, attraverso il controllo sui nutrienti, alimentare le piante nel modo migliore. L’assenza di suolo impedisce, poi, il proliferarsi di malattie che attaccano le radici ed il diffondersi di erbacce infestanti. L’unico ostacolo al diffondersi massiccio di tali tecniche è il costo elevato per avviare gli impianti, dovuto alle tecnologie innovative utilizzate. Esempio virtuoso e lungimirante è stato messo in atto dalla catena di supermercati Metro di Berlino, al cui interno è già possibile trovare orti idroponici con piante coltivate e raccolte in tempo reale. Vi parliamo oggi di come una startup di Boston stia operando in questo settore, unendo i vantaggi di tali tecniche agricole con il recupero di container dismessi e inquinanti.
L’idea sostenibile di Freight Farms
Freight Farms è una startup di Boston che ha deciso di recuperare vecchi container refrigerati ormai in disuso e costruirvi all’interno giardini idroponici. Denominate Leafy Green Machine, ognuna di queste unità è capace di far crescere quantità di prodotti agricoli pari a quelle ottenute da superfici molto più grandi, come, ad esempio, un campo da calcio. Questo, però, con l’impronta ecologica della sola area di rigore. Inoltre, tutto il processo può essere messo in moto ovunque ed in qualsiasi stagione. L’azienda americana ha lavorato per 2 anni a questo progetto di agricoltura innovativa, aggiornando di continuo il sistema e rendendolo più efficiente.
Agricoltura innovativa: come funzionano le Leafy Green Machine
Trasformare qualcosa di altamente inquinante come un container refrigerato in un orto idroponico sostenibile è stata l’intuizione geniale di partenza. Svuotato completamente del proprio precedente contenuto, il container è stato poi dipinto di verde e bianco. All’interno tutto è curato nei minimi dettagli. Sono presenti 4 cremagliere per le piante nel lato posteriore mentre, sulla parte frontale, sono collocate le postazioni di lavoro automatizzate. Una volta a regime, il sistema è capace di prendersi cura con efficienza delle circa 9000 piantine contenute con l’impiego di sole 20 ore di lavoro umano a settimana. Vengono usate durante il processo soltanto lampade a Led ad elevato risparmio energetico e pochissima acqua, circa 4 litri al giorno. Inoltre, i raggi delle stesse lampade favoriscono la crescita delle piante. All’interno di Leafy Green Machine si svolge l’intero percorso di sviluppo delle coltivazioni, dalla semina alla raccolta. Ogni macchina può produrre fino a 4 tonnellate di cibo ogni anno. Inoltre, essendo la temperatura interna monitorata elettronicamente, è possibile far funzionare il tutto a qualsiasi condizione climatica.
Cibo sostenibile e ragazzi: Leafy Green Machine va a scuola
Il 4 dicembre 2017, Freight Farms ha presentato il progetto alla Cumberland High School del Rhode Island, istituto che ospita dall’inizio dell’anno scolastico una Leafy Green Machines perfettamente funzionante. Ha impiegato circa 4 mesi per raggiungere la piena produttività ed ora sta iniziando a dare i propri frutti. A goderne sono gli studenti della scuola che nel bar interno possono gustare i piatti preparati con verdure coltivate a chilometro zero. Ma non solo, i ragazzi sono anche direttamente coinvolti in questa forma di agricoltura innovativa, potendo studiare in diretta lo sviluppo delle piante e contribuendo fattivamente alla loro crescita nel tempo.
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