Spreco di cibo, il sorprendente risultato un anno dopo la legge!
Siamo soliti parlare di spreco di cibo e di consumi sproporzionati delle risorse alimentari. Stavolta però ci sono delle buone notizie all’orizzonte di cui parlare. Infatti lo spreco di cibo sembrerebbe essere in costante diminuzione in Italia o almeno questo è quello che emerge da una recente ricerca. Le motivazioni? Sono molteplici, ma in molti sono pronti a scommettere che gran parte del merito vada attribuito alla legge sugli sprechi alimentari entrata in vigore circa un anno fa.
Spreco di cibo in riduzione grazie alla legge 166 del 2016
A poco più di un anno dall’entrata in vigore della legge 166 contro gli sprechi alimentari apprendiamo, in un breve comunicato diffuso dall’agenzia ANSA, che grazie ad una semplificazione delle procedure il sistema delle donazioni certificate ha registrato un aumento del 20%. A tracciare il bilancio del provvedimento è la deputata del Pd Maria Chiara Gadda, prima firmataria, intervenuta all’incontro organizzato da Codacons sullo spreco di cibo lungo tutta la filiera dal campo alla tavola.
Un 20% per cominciare. Legge giovane ma già efficace
“E’ una legge giovane entrata in vigore il 14 settembre del 2016 che deve essere conosciuta e spiegata – ha detto Gadda – ma i risultati sono positivi sia dal punto di vista quantitativo, con un incremento delle donazioni del 20% certificato da donatori e associazioni di volontariato, ma anche qualitativo sulla tipologia dei prodotti recuperati”.
Un cambiamento radicale, nella gestione degli avanzi a tavola e nella filiera che produce cibo
Prima dell’entrata in vigore della legge, infatti, si salvavano per lo più prodotti a lunga conservazione più facili da recuperare e con una vita più lunga a disposizione. Oggi invece si recuperano i cibi cotti definiti altamente deperibili, ma anche tanti prodotto del mercato ortofrutticolo. “Ci sono dei progetti molto virtuosi che riguardano i grandi mercati dell’ortofrutta – ha ricordato la deputata – piuttosto che donazioni avvenute nei luoghi di divertimento, dalle nave da crociere ai grandi eventi sportivi”.
Spreco di cibo, in campo anche l’ONU
La legge varata lo scorso anno rientra nell’ottica di raggiungere un nobile obiettivo dell’ONU che vorrebbe, entro il 2030, il dimezzamento dello spreco pro capite globale dei rifiuti alimentari nella vendita al dettaglio e dei consumatori e una sensibile riduzione delle perdite di cibo lungo le filiere di produzione e fornitura, comprese le perdite post-raccolto.
La legge che combatte lo spreco di cibo in nove punti chiave
Secondo il sito de Il banco alimentare sono 9 i punti principali in cui si può riassumere questa legge che ad oggi ha consentito di risparmiare il 20% di alimenti che altrimenti sarebbero finiti direttamente nella spazzatura.
Prima di tutto è stato necessario creare un quadro normativo all’interno del quale inserire le norme già esistenti in tema di agevolazioni fiscali, la responsabilità civile e le procedure per la sicurezza igienico-sanitaria. In secondo luogo è stato necessario definire in maniera chiara e precisa tutti i player principali della filiera e della raccolta degli avanzi. Da operatore del settore alimentare, ai soggetti cedenti, passando per la definizione di eccedenze alimentari, spreco alimentare, donazione, termine minimo di conservazione e anche data di scadenza. Un altro fondamentale punto che ha portato alla contrazione dello spreco di cibo è stato dato dalla possibilità per le autorità di donare gli alimenti oggetto di confisca alle organizzazioni non profit.
Andando avanti in questo speciale elenco del Banco Alimentare la quarta voce è rappresentata dalle agevolazioni amministrative riservate ai donatori attraverso la semplificazione delle procedure di donazione rispetto a tutto il lavoro da fare in caso di distruzione.
Segue poi l’incentivazione del valore prioritario del recupero di alimenti per il consumo umano per evitare la distruzione e qualora non fosse possibile l’utilizzo umano si valorizza il recupero per uso zootecnico o energetico.
Comunicazione, sensibilizzazione e incoraggiamento dei rapporti
La sesta voce è il riconoscimento del Tavolo Coordinamento del MIPAAF per la consultazione di tutti i soggetti coinvolti nella lotta allo spreco e alla povertà alimentare e l’aumento di 2 milioni di euro della dotazione 2016 del Fondo Nazionale per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, per l’acquisto di alimenti da destinare agli indigenti. Si è pensato anche alla comunicazione e alla divulgazione delle informazioni grazie alla programmazione di campagne sui canali della televisione pubblica per favorire le donazioni da parte delle aziende e sensibilizzare i consumatori sul tema dello spreco. Perché la lotta allo spreco inizia dentro le nostre case! Infine chiudono il “quasi decalogo” del Banco Alimentare l’incoraggiamento dei rapporti con il mondo agricolo per la raccolta in campo e l’introduzione della possibilità per i comuni di incentivare chi dona alle organizzazioni non profit con una riduzione della tassa dei rifiuti.
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