Trump, il revisionismo web e le politiche ambientali USA
Che aria si respira in questa fine 2017 negli Stati Uniti d’America? C’è qualcosa di nuovo nell’aria? La risposta è sì, ma non si tratta esattamente di qualcosa di buono per l’ambiente. Anzi… sotto quell’aspetto l’aria risulta particolarmente turbata e inquinata… ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire cosa sta cambiando nelle politiche ambientali USA.
Politiche ambientali USA, i siti governativi si allineano a Trump
Secondo un’analisi della Environmental Data and Governance Initiative (EDGI) il sito governativo dell’EPA Environmental Protection Agency, l’agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente per intenderci, avrebbe rimosso dei dati sul cambiamento climatico giudicati eccessivamente catastrofici e li avrebbe modificati o addirittura eliminati del tutto. Avrebbe agito con lo scopo di rendere le politiche di Trump meno minacciose e rischiose agli occhi dell’opinione pubblica. Non certo a quelli di chi tutela l’ambiente o fa della tutela dell’ambiente una propria missione di vita o di lavoro.
Pagine e pagine (web) di studi sul clima sparite
Queste pagine contenevano una vasta quantità di dati e di contenuti relativi al clima, e sono state rese inaccessibili al pubblico nell’aprile del 2017, per un lasso di tempo necessario per modificare il sito e disegnare nuove le priorità dell’agenzia per l’ambiente nell’amministrazione di Trump. L’analisi dell’EDGI ci informa che 15 riferimenti diretti al cambiamento climatico sono stati rimossi soltanto dalla home page. All’inizio dello scorso mese mese, l’EPA ha pubblicato un elenco di priorità per i prossimi quattro anni, e (indovinate?) in queste priorità non si parla minimamente di cambiamenti climatici.
Cosa diavolo sta succedendo?
È proprio il caso di chiedercelo. Pare che altri siti web governativi abbiano anche essi rimosso ogni riferimento alla questione relativa al cambiamento climatico e inoltre nell’immediato avvento di Trump il riscaldamento globale è sparito anche dalla sezione “Problemi” del sito della Casa Bianca. Molti dei link che una volta erano presenti sul sito contenevano le informazioni o gli strumenti per aiutare gli enti governativi a rispondere agli effetti del cambiamento climatico. Soprattutto ragionando in termini di interventi immediati davanti a eventi come incendi, siccità, tempeste e inondazioni.
Per ora, coloro che sono interessati ad accedere alle risorse originali della vecchia versione del sito dovranno farlo attraverso l’archivio web di EPA o tramite altre fonti.
Il revisionismo WEB
Quello che abbiamo davanti è un chiaro esempio di revisionismo in diretta web. E a memoria possiamo dire che è la prima volta che assistiamo a qualcosa di simile. Solitamente siamo abituati a sentir parlare di revisionismo storico, intendendo cioè un cambiamento di opinione su qualche particolare evento a distanza di parecchi anni. Ma in maniera così diretta, senza mezzi termini e sotto la luce del sole… e soprattutto ricordandoci che nell’era del web qualcosa si può nascondere, ma non si può eliminare per sempre è davvero un atto al limite tra l’affronto e la prepotenza.
Voltarsi dall’altra parte…
Le politiche ambientali USA non si risolvono voltandosi dall’altra parte e ignorando tutto quello che si è detto e fatto fino a un attimo prima. Se – come dice – l’obiettivo politico di Trump è quello di fare di nuovo grande l’America, la strada da percorrere deve essere differente. Tornare agli anni 80 non significherà far nuovamente grandi cose. Significherà soltanto tornare indietro nel tempo ricommettendo gli stessi sciocchi errori. L’America può tornare a essere grande anche facendo altro, ma questa è la lezione di storia che Trump davvero non vuole imparare.
Ti è piaciuto l'articolo?
Condividilo