Un volo aereo elettrico nei prossimi 20 anni, la sfida di EasyJet
Rendere il mondo dell’aviazione più sostenibile. E’ per questo che EasyJet punta in alto e lancia la sfida: realizzare il primo volo aereo elettrico entro 20 anni. Per farlo ha stipulato un accordo con la startup americana Wright Electric che ha nel suo dna il volo elettrico. Secondo i dati forniti dall’Enac, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, il 2% delle emissioni inquinanti a livello globale dipendono dal trasporto aereo. I motori degli aerei producono anidride carbonica (CO2), ossido di azoto (NOx), idrocarburi (HC), monossido di carbonio (CO) e fumo. Le emissioni degli aerei si ripercuotono principalmente sui cambiamenti climatici, ad alta quota, e sulla qualità dell’aria a bassa quota.
Il cambiamento climatico e l’impatto sui voli aerei
Gli effetti dei cambiamenti climatici saranno così impattanti anche sui voli che si rende necessario l’intervento diretto delle compagnie aeree per mitigarne gli effetti. Basti pensare che un recente studio dell’Università di Reading ha stimato che nei prossimi anni si verificheranno turbolenze sempre più frequenti e intense per colpa del surriscaldamento globale. L’aumento delle turbolenze, che potrebbe causare molti incidenti durante il volo, è determinato dall’aumento dell’intensità delle correnti a getto, fenomeno per cui le masse di aria calda si spostano dal basso verso l’alto causando drammatiche conseguenze per chi vola.
Per questo a livello internazionale persino l’International Air Transport Association (IATA) si è posta come obiettivo una crescita senza ulteriori emissioni di gas serra al 2020 oltre che una riduzione delle emissioni di carbonio del 50 per cento per il 2050.
Perché un volo aereo elettrico?
EasyJet vuole giocare un ruolo da protagonista nella partita contro i cambiamenti climatici, contribuendo in prima persona a continuare a tagliare le emissioni di CO2 (dal 2000 al 2016 la compagnia ha già registrato il 31% in meno di emissioni di carbonio a passeggero per km). Siamo davanti ad una svolta: la possibilità di rendere l’aviazione “green” non è più utopia visto che la stessa Wright Electric ha già sperimentato un volo elettrico a due posti ed ora vorrebbe provare a scalare la stessa tecnologia prima su un aereo a dieci posti e poi allargarlo agli aerei di linea. Il tutto entro i prossimi 20 anni. Secondo la startup l’utilizzo dei motori elettrici porterebbe anche un dimezzamento del rumore rispetto ai valori odierni oltre che un risparmio del 10% nelle spese di acquisto e gestione.
Obiettivo emissioni zero nei viaggio a corto raggio
“Possiamo pensare un futuro senza carburanti e siamo entusiasti di farne parte” ha commentato Carolyne McAll, CEO di EasyJet durante la presentazione dell’ambizioso progetto alla stampa. Nel corso degli anni sono stati molti i tentativi di rendere l’aviazione più sostenibile: dalle ricerche sull’utilizzo di biocombustibile per ridurre le emissioni di polveri sottili, agli esperimenti di volo basati sull’energia solare. Quello su cui si concentra la partnership tra EasyJet e Wright Electric è la realizzazione di un pacco batteria in grado di assicurare un’autonomia di 540 chilometri, distanza entro cui avviene il 20% dei voli della compagnia aerea.
Da Londra a Parigi spinti da un motore elettrico
Se la partnership dovesse dare i risultati attesi sarà possibile volare da Londra a Parigi, Bruxelles, Amsterdam sfruttando solo la potenza di un motore elettrico. Rumore ridotto, emissioni inquinanti assenti e comfort di volo decisamente migliorato. Lo sviluppo di un volo aereo elettrico rientra nel piano sostenibile della compagnia EasyJet che, tra le altre cose, sta sperimentando un sistema di trazione ad idrogeno per le fasi di rullaggio assieme ad una serie di rimorchiatori elettrici per movimentare gli aerei di Londra Gatwick.
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