Posate edibili
Cultura

Posate edibili: dall’India un’idea per contenere lo spreco di plastica

Eat with it and then eat it (usalo per mangiare e poi mangialo) è il motto di Bakeys, azienda indiana specializzata nella produzione di posate edibili, costituita nel 2011. Il fondatore e manager Narayana Peesapaty ha avuto l’arguta intuizione partendo da un dato molto preoccupante. In India, infatti, ogni anno finiscono nella spazzatura ben 120 milioni di posate di plastica. Le conseguenze per l’ambiente di tale spreco sono facilmente intuibili e questa scelta è ancora dettata da ragioni economiche, trattandosi di un materiale molto economico da produrre. Il fondatore di Bakeys ritiene, comunque, di poter contenere il costo delle posate edibili, offrendo una valida alternativa ecologica alla plastica.

Posate edibili: un’idea brillante dettata dalla necessità

L’India è uno dei Paesi più inquinati al mondo. Il traffico delle città, unitamente ad un processo industriale spesso privo di controlli, produce ingenti danni per l’ambiente e per l’uomo: basti pensare che ogni anno l’inquinamento dell’aria è causa di morte per oltre un milione di persone. Anche a livello energetico è uno degli Stati più poveri tanto che negli ultimi anni sta cercando di investire molto in energie rinnovabili. Puntare su risorse sostenibili è una vera e propria necessità per l’India e l’idea delle posate edibili si colloca proprio in questo nuovo trend positivo che sta investendo il Paese.

Come sono fatte le posate edibili?

Il sorgo è l’ingrediente principale delle posate edibili di Bakeys. Si tratta di uno dei cereali più antichi e particolari, noto per la propria resistenza in terreni con poca acqua e in periodi di siccità. Inoltre, è dotato di proprietà nutritive molto elevate. Il sorgo, rispetto ad altri cereali maggiormente diffusi come il riso ad esempio, richiede molta meno acqua per crescere. L’impiego massiccio del sorgo ha, quindi, una duplice spiegazione: da un lato per i suoi valori nutritivi e dall’altro per il ridotto impatto ambientale provocato dalla coltivazione. Nelle posate edibili sono presenti, comunque, delle piccole quantità di riso e grano, necessarie per conferire loro la necessaria resistenza. Le posate edibili, inoltre, sono prive di conservanti e hanno una durata di 3 anni.

I gusti in commercio, riflesso della cultura gastronomica indiana

Molti e diversi sono, poi, i gusti presenti: zucchero, pepe nero, cumino, menta, aglio, zenzero e cannella sono solo alcuni, per ovvi motivi, tarati sui gusti alimentari del popolo indiano. I cucchiai edibili al sapore di zucchero sono adatti a mescolare il the e, mentre lo stiamo bevendo, possono accompagnarlo come fossero dei biscotti. Quelli all’aglio o al cumino, invece, funzionano con i piatti salati, specialmente a base di riso e spezie. La loro particolare composizione li rende resistenti al punto giusto: non si sciolgono a contatto con gli alimenti e, se li vogliamo mangiare, saranno sempre croccanti.

Bakeys Edible Cutlery: un caso imprenditoriale esemplare

Con un milione e mezzo di pezzi venduta in 6 anni, Bakeys Edible Cutlery rappresenta un esempio virtuoso di come si può fare imprenditoria in India rispettando l’ambiente. Gli ingredienti delle posate edibili sono tutti naturali e provengono da coltivazioni che non richiedono abbondanza di risorse idriche. Gli elevati valori nutrizionali le rendono adatte a soddisfare i bisogni alimentari di un popolo spesso privo di risorse. Inoltre, l’azienda si è impegnata ad assumere 9 donne con reddito molto basso, incoraggiando il lavoro femminile e limitando le discriminazioni di genere. Se aggiungiamo che si tratta di un progetto altamente creativo, abbiamo tutti gli elementi imprescindibili di un’attività sostenibile e di successo.