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Urbanistica

Politiche ambientali urbane, Grenoble e la pubblicità ZERO

Nel sud est della Francia, a una sessantina di chilometri dal confine con l’Italia c’è una città che si chiama Grenoble. Questa città, grande ma non grandissima, da qualche tempo è al centro di molti discorsi perché è diventata la prima città Europea a poter vantare l’etichetta “Zero pubblicità”. Si tratta di una iniziativa di cui vi abbiamo già anticipato qualcosa diverso tempo fa e che dà modo all’opinione pubblica di discutere, potendo entrare ancora di più nel dettaglio, di politiche ambientali urbane. 

Politiche ambientali urbane: il caso Grenoble

Nel 2014 con l’elezione del nuovo sindaco di Grenoble (Eric Piolle) qualcosa è iniziato a cambiare nella gestione delle politiche ambientali urbane. In Francia in primis e di riflesso anche in Europa. Il neo sindaco infatti, una volta eletto ha deciso – per conto della cittadina – di non rinnovare il contratto con la concessionaria pubblicitaria JCDecaux e di rendere così (come aveva promesso in campagna elettorale) la sua cittadina il primo grande comune europeo a essere “ADV FREE”, libero cioè dalle affissioni pubblicitarie.

politiche ambientali urbaneProteggere dall’aggressione pubblicitaria

Lo scopo dichiarato era quello di proteggere i bambini dal'”aggressione” pubblicitaria e porre fine a un eccessivo inquinamento visivo che, a detta del sindaco, stava soffocando la città.  Ed è così che hanno trovato seguito nei fatti le politiche ambientali urbane promosse in campagna elettorale. In quattro mesi sono stati rimossi oltre cinquecento cartelloni installati sul suolo pubblico, compresi dei maxi pannelli che occupavano anche superfici di otto metri quadrati. Soltanto le pensiline conservano ancora delle pubblicità, ma scompariranno a fine 2019 quando termineranno i contratti di affitto di quegli spazi.

Cosa fare dello spazio liberato?

Attuare delle politiche ambientali urbane funzionanti significa anche sapere cosa fare degli spazi liberati dall’aggressione pubblicitaria. Per sostituire gli oltre 2.000 metri quadrati liberati dai cartelloni e dagli impianti pubblicitari, il consiglio comunale di Grenoble ha scelto di piantare degli alberi e di costruire degli impianti “leggeri” per consentire ai cittadini di conoscere iniziative comunali e culturali.

politiche ambientali urbaneCritiche dall’opposizione

… e sarebbe stato strano se non ci fossero state. Sostanzialmente l’opposizione fa leva sui mancati introiti nelle casse del comune che ammonterebbero a circa 600 mila euro. Un’accusa che il sindaco rispedisce al mittente specificando che con la crisi delle aziende pubblicitarie e delle concessionarie e con la concorrenza di internet 600 mila euro di mancati introiti è una cifra irreale. Più probabile, specifica parlare di poco più di centomila euro.

Prima e dopo

Chi mastica il francese può osservare un’interessante gallery che mette a confronto i siti cittadini prima e dopo l’intervento del sindaco. Molto interessanti anche i pareri dei cittadini che si esprimono su questa politica. Ci sono pareri contrastanti, ma in linea di massima vince l’approvazione.

politiche ambientali urbaneE in Italia?

Pensare a una città gigante come Roma senza “l’inquinamento” della cartellonistica stradale è fantascienza. Nelle nostre città è probabile che prima di pensare a politiche ambientali urbane come quella di Grenoble si debba prendere in considerazione la necessità di combattere il fenomeno delle affissioni abusive. Non sono mancate infatti le occasioni negli anni di trovare dei cartelloni (anche giganteschi) non autorizzati montati tra la notte e il giorno lungo una grandi arterie stradali, ma anche in situazioni più paradossali, come nei pressi di siti archeologici o a ridosso di incroci pericolosi col rischio di togliere la visuale agli automobilisti.

Prima educarci e poi evolverci

La sensazione è che prima di poter compiere un passo (criticabile o meno, ma di certo) nobile come quello messo in atto dal Sindaco di Grenoble noi si debba prima imparare le regole del gioco. Non si nasce imparati, diceva qualcuno e non si nasce educati. Senza cultura e senza educazione è difficile pensare a gesta civili… e in bocca al lupo al primo sindaco italiano che cercherà di fare qualcosa dl genere!