Litio e mobilità elettrica: occhio a non fare i conti senza l’oste
Parlare del futuro delle automobili elettriche senza pensare alle disponibilità e ai prezzi del litio e degli altri materiali essenziali come il cobalto è un po’ come fare i conti senza l’oste: quello di litio e mobilità elettrica è infatti un binomio che condizionerà pesantemente il futuro dei trasporti. L’arrivo sul mercato delle automobili elettriche ha condizionato un potente rilancio parallelo del litio, e l’andamento dei prezzi di quest’ultimo può influenzare sia nel bene che nel male la rivoluzione delle automobili a batteria. Per questo, dunque, oggi parliamo di litio e mobilità elettrica, andando a sottolineare informazioni basilari che solitamente si lasciano in penombra, lontane dai toni trionfalistici con i quali talvolta si parla del futuro sostenibile dei trasporti.
Litio e mobilità elettrica
Olanda, Francia, Germania e Regno Unito puntano a vietare le vendite di auto a diesel e benzina entro il 2040; il governo cinese ha chiesto alle proprie case automotive di produrre come minimo l’8% di veicoli elettrici entro il 2018, e il 12% entro il 2020. Ancora più decisa l’India, che si impegna a vendere solo automobili a batteria entro il 2030. Tutto questo processo legislativo è ovviamente incentivato dal progressivo avvicinarsi del prezzo delle macchine a benzina e quello delle automobili elettriche. L’allineamento concreto non è ancora arrivato – la Tesla Model 3 costa 35.000 dollari – ma potrebbe non essere molto lontano. In gran parte, infatti, questo dipende dalla forma che prenderà in futuro il rapporto tra litio e mobilità elettrica.
Il prezzo delle batterie agli ioni di litio
Da una parte è da sottolineare che il prezzo del litio, mosso dalla sempre crescente richiesta, sta aumentando di anno in anno. Dall’altra il progresso tecnologico e il mercato sempre più ampio delle auto elettriche sta facendo diminuire il costo stesso della produzione delle batterie agli ioni di litio: nello specifico, negli ultimi sei anni è crollato di tre quarti, arrivando a 273 dollari per ogni kWh. Abitualmente, si tende a pensare che la parità tra automobili a combustione interna e automobili a batteria si potrà avere quando il prezzo delle batterie si attesterà intorno ai 100 dollari per ogni kWh, e questo dovrebbe avvenire nel prossimo decennio, si stima. Per capire l’importanza dell’accoppiata litio e mobilità elettrica bisogna innanzitutto sapere che, per esempio, il litio contenuto in una Tesla Model S è circa 10mila volte maggiore a quello contenuto in un normale smartphone.
La speculazione dei produttori
La crescita del mercato delle automobili elettriche si sta dunque ‘auto-incentivando’ con il parallelo crollo dei prezzi delle batterie. Ma a fare da contraltare – ed è per questo che il binomio litio e mobilità elettrica è così cruciale – è come anticipato la speculazione messa in campo dai produttori di litio. Il prezzo delle azioni della Albemarle, la più grande produttrice mondiale, è infatti triplicato dal settembre del 2015 ad oggi. Una miniera di litio australiana comprata da un imprenditore cinese è invece stata pagata 2.000 volte il prezzo pagato per la medesima miniera 11 mesi prima. Stando al Bloomberg Commodity Index, poi, tra il 2015 e il 2017 i prezzi del litio sono più che raddoppiati. E la speculazione che sta investendo il litio sta facendo lo stesso anche con il cobalto, che insieme al nickel e al manganese forma gli materiali principali della batteria. Tutto questo accade mentre la domanda di litio aumenta di mese in mese, con gli esperti che stimano un raddoppio o persino una triplicazione entro il 2025. La produzione di litio saprà accontentare questa crescente domanda? Rispetto al 2016, oggi il mondo produce il 12% in più di questo materiale (in Argentina la produzione è aumentata perfino del 60%).
La situazione per quanto riguarda il cobalto
Per semplicità si parla della questione tra litio e mobilità elettrica, anche se va sottolineato che la situazione del cobalto sembra ancora più complicata. Prima di tutto va sottolineato che, nella maggior parte dei casi, questo materiale è prodotto collateralmente all’estrazione del rame e del nickel. Essendo una sorta di prodotto secondario, dunque, la volatilità del prezzo può essere ancora più accentuata. A tutto questo si deve poi aggiungere che la metà delle forniture mondiali di cobalto arrivano dalla Repubblica Democratica del Congo, continuamente scossa da conflitti interni. Da parte sua, per esempio, Tesla sta lavorando per avviare delle attività di estrazione di cobalto negli Stati Uniti.
Sviluppo e ricerca per litio e mobilità elettrica
Le soluzioni possibili da mettere in campo per ridurre da una parte la volatilità dei prezzi e dall’altra la dipendenza dell’industria da essi sono molteplici. Una maggiore trasparenza intorno al la produzione del litio e del cobalto potrebbe combattere il continuo cambiamento dei prezzi, e incoraggiare così nuovi investimenti in strutture per l’estrazione del metallo alcalino. Dall’altra parte, poi, sarà necessario aumentare l’efficienza delle batterie riducendo la quantità di litio richiesta, oltre a migliorare concretamente il riciclo delle batterie esauste. Laddove infatti oggi il 50% del cobalto riesce ad essere recuperato da una batteria usata, si riesce invece a recuperare meno dell’1% del litio. Insomma, la ricerca per quanto riguarda il litio e la mobilità elettrica non è ancora terminata, anzi.
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