Disegni di legge green: entriamo nel parlamento a dare un’occhiata
Si dice che uno degli specchi di un Paese, un modo per conoscere chi siamo e come siamo visti dagli altri, sia conoscere cosa bolle in pentola nei luoghi dove si legifera. Perché sono le leggi di fatto a dare un’identità a un Paese. Ma ancora di più delle leggi vere e proprie l’idea di un Paese ce la si fa leggendo le leggi che vengono proposte. I disegni di legge, quindi. Quello che si vorrebbe far diventare legge e che a volte ci si riesce e altre no. Spesso si tratta di buone idee, più raramente di pessime idee e talvolta emerge anche qualche curiosità.
Noi di Green.it abbiamo fatto qualche ricerca e siamo andati a cercare nei lavori parlamentari degli ultimi mesi i disegni di legge green. Ovvero tutte quelle potenziali legge che mettono al centro della cosa pubblica concetti come sostenibilità, energia pulita, rete idrica e via dicendo.
Disegni di legge green
La nostra ricerca parte con una metodologia molto semplice. Abbiamo utilizzato il motore di ricerca Open Parlamento e abbiamo fatto una ricerca relativa agli ultimi mesi (fino a inizio maggio) di attività parlamentare, precedenti alla chiusura estiva. Molti disegni (i più recenti sostanzialmente) presentano attualmente soltanto il titolo, la data di presentazione e il nome dell’onorevole che ha fatto richiesta di discussione. È probabile che con la ripresa dei lavori verrà ultimato il lavoro di compilazione dell’archivio. In attesa di conoscere gli sviluppi e attendere nuovi sviluppi questo è quello che abbiamo trovato e che vi proponiamo.
Disegni di legge green… su due ruote
Verde, tutela dell’ambiente e ciclismo sembrano essere gli ingredienti fondamentali per un Paese che sta andando ( e vuole andare) nella giusta direzione. Lo scorso 20 luglio l’Onorevole Antonino Miardo (FI – PDL) ha presentato un disegno di legge che prevede la realizzazione e conseguente attuazione di disposizioni per la valorizzazione dei beni architettonici e ambientali nell’ambito dello sviluppo della mobilità ciclistica e pedonale.
Il tema caldo dell’estate
Abbiamo parlato diverse volte degli incendi estivi che hanno distrutto diversi e importanti tratti boschivi italiani. Non crediamo quindi che sia un caso la richiesta avanzata il 18 luglio dall’Onorevole Angelo D’Agostino (Gruppo Misto) che prevede la modifica dell’articolo 423-bis del codice penale, in materia di incendio boschivo. Si tratta ovviamente di misure più rigide e inasprimento delle pene.
Territorio, parola chiave dei disegni di legge green
Se dovessimo individuare un hashtag per definire il grosso del lavoro svolto in parlamento in termini di politiche verdi allora questo hashtag sarebbe #TERRITORIO.
Il 26 giugno Maria Iacono del Pd ha presentato un disegno per la tutela e la valorizzazione dei siti minerari dismessi e del loro patrimonio geologico, storico, archeologico, paesaggistico e ambientale. Sempre in orbita PD Diego Crivellari ha messo nel calderone dei disegni di legge una disposizione per il contrasto dei fenomeni dell’erosione costiera e della subsidenza, il recupero del dissesto idrogeologico e la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico e culturale dei territori dei comuni del Delta del Po veneto e di Chioggia. E sempre riguardo al #Territorio Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia a presentato un disegno per la Salvaguardia degli agrumeti.
Turismo e aria aperta
Tra i degreti legge green che più di tutti hanno attratto la nostra attenzione c’è una proposta dell’Onorevole Lara Ricciatti (Art.1 – MDP) che mette sul tavolo della discussione politica una disposizione in materia di turismo all’aria aperta. Nello specifico, leggiamo il documento:
La legge ha come obiettivo la realizzazione di una politica nazionale sullo sviluppo del turismo all’aria aperta e delle forme di turismo ecosostenibile in conformità con i princìpi costituzionali e con la normativa vigente sul turismo.Con particolare riguardo allo sviluppo di un sistema efficiente e capillare di turismo all’aria aperta, lo Stato, le regioni e gli enti locali promuovono forme di collaborazione e di intesa al fine di:riconoscere il ruolo strategico del turismo all’aria aperta per lo sviluppo economico, sociale e occupazionale del Paese; favorire la crescita competitiva dell’offerta del sistema turistico nazionale, regionale e locale, anche ai fini dell’attuazione del riequilibrio territoriale dei flussi turistici e in relazione all’opportunità di indirizzare le presenze soprattutto straniere verso le aree meno congestionate e i piccoli borghi rappresentativi del made in Italy; potenziare le risorse ambientali e culturali delle diverse realtà italiane incrementando lo sviluppo turistico sostenibile per migliorare le connessioni tra sistemi della cultura, le produzioni artigianali locali e le organizzazioni che promuovono la sostenibilità ambientale.
Insomma a ben guardare anche qui la parola chiave è Territorio. Ma forse non è proprio questo (il territorio, intendiamo) la vera grande risorsa del nostro Paese?
Quindi che paese siamo? Sta voi giudicarlo, di certo non c’era un obiettivo o una tesi da dimostrare con questo pezzo. Quello che sicuramente possiamo dire al di sopra di ogni lettura critica che si possa fare con quanto scritto sopra è che un Paese dove esistono numerosi disegni di legge green non può essere un Paese del tutto sbagliato. Guardate gli Stati Uniti di Trump e poi ripensate all’Italia alla luce di questo articolo. Non siete residenti nel peggior posto del mondo.
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