Non solo auto: produzione energetica da idrogeno per fare il caffè e scaldare la casa
La settimana scorsa abbiamo parlato di come Musk da anni cerchi di far capire al mondo intero che le automobili alimentate a idrogeno sono una pazzia – o meglio, un’idiozia – sotto molti punti di vista. In tanti ovviamente la pensano in maniera totalmente opposta, Toyota e Honda con in testa i loro innovativi modelli ad idrogeno. Ma se fosse davvero come dice il patron di Tesla, e la produzione energetica da idrogeno non fosse quindi tagliata per le automobili e più in generale per la mobilità? I mercati, del resto, sembrano dare ragione a questo modo di pensare, in quanto pare che si sia già deciso che il futuro della mobilità sarà elettrico. Questo non significa però una stroncatura completa della produzione energetica da idrogeno, tutt’altro. L’idrogeno – l’elemento più abbondante dell’universo osservabile – può invece essere usato per molto altro. C’è qualcuno, per esempio, che sta scommettendo sulla produzione energetica da idrogeno da utilizzare a livello domestico, al posto di quella di gas naturale.
Dal gas naturale alla produzione energetica da idrogeno
Negli ultimi anni, in molti Paesi, c’è stata una progressiva conversione dell’approvvigionamento domestico per riscaldare la casa e per azionare i fornelli, e si è passati in molti casi al gas naturale, meno inquinante di altri tipi di combustibili fossili, ma ahimè, pur sempre caratterizzato da una discreta mole di emissioni di anidride carbonica. Insomma, bene, ma come si suol dire, non benissimo. Per questo nel Regno Unito una compagnia di distribuzione di gas naturale, la Cadent, per aiutare il Paese centrare gli obiettivi ambientali britannici, ha deciso di proporre un progetto da 600 milioni di sterline per testare un sistema per sostituire progressivamente il gas naturale con l’idrogeno, il quale sembra avere tutti i vantaggi di questo combustibile senza però le sue emissioni: l’unica cosa che produce una volta bruciato, infatti, è dell’acqua. Oltre a questo, poi, l’idrogeno potrebbe essere trasportato utilizzando le stesse pipeline del gas naturale.
Cadent: produrre l’idrogeno a partire dal gas naturale
Ovviamente una tale conversione non sarebbe possibile dal giorno alla notte. La proposta della Cadent per investire tutto sulla produzione energetica da idrogeno si basa su un primo step che dovrebbe coinvolgere le sole utenze industriali nell’area tra Manchester e Liverpool, per poi introdurre l’idrogeno, una volta effettuati i preliminare test di sicurezza, anche nelle utenze domestiche. In linea del tutto generale, l’idrogeno può essere prodotto in modo del tutto sostenibile, rendendo la produzione energetica da idrogeno un processo completamente pulito. Attraverso fonti di energia rinnovabile come il fotovoltaico e l’eolico, durante i picchi di produzione, si può per esempio dividere l’acqua nei suoi due componenti, per l’appunto ossigeno ed idrogeno. Laddove quest’ultimo può essere o venduto o rilasciato nell’aria, l’idrogeno può essere sfruttato come combustibile pulito. La Cadent, però, ha proposto di usare un altro metodo, sfruttando sempre il gas naturale: mettendo questa sostanza sotto pressione con vapore è infatti possibile suddividerlo in idrogeno, monossido di carbonio e, sebbene in piccola parte, in anidride carbonica. Quelli della Cadent hanno a questo proposito sottolineato che l’anidride carbonica così prodotta potrà essere catturata e riposta nei giacimenti esausti di gas naturale nel Mare d’Irlanda.
La proposta della NGN
Va sottolineato che l’anno scorso anche un’altra compagnia, la Northern Gas Networks, aveva proposto un progetto simile, con un costo totale previsto di 2 miliardi di sterline, il quale però comprendeva anche i lavori necessari a livello domestico nella città di Leeds per utilizzare l’idrogeno al posto del gas. Anche in questo caso si sarebbe partiti dalla trasformazione del gas naturale in idrogeno, con l’anidride carbonica rimanente pompata nei giacimenti ormai vuoti del Mare del Nord.
I muletti ad idrogeno
Ma questi non sono gli unici progetti interessanti per quanto riguarda nuovi impieghi della produzione energetica da idrogeno. Se infatti questa tecnologia non ha ancora sedotto il settore dell’automotive, soprattutto per la quasi totale mancanza di strutture per il rifornimento lungo le reti stradali a livelli internazionale, va sottolineato che non tutti i mezzi con quattro ruote sono destinati a muoversi sulla strada. Proprio così: la produzione energetica da idrogeno potrebbe essere sfruttata per alimentare quelle migliaia e migliaia di muletti che tutti i giorno si muovono nei magazzini di tutto il mondo. Non potendo ovviamente essere alimentati a benzina o a gasolio per l’ovvio problema di muoversi in ambienti chiusi, ad oggi questi mezzi funzionano a batteria. Stando a quanto dichiarato dalla Plug Power, però, i muletti ad idrogeno – pur costando di più – permettono un concreto risparmio sul lungo termine quanto a rifornimento. Laddove poi la ricarica dei muletti elettrici richiede ore, il pieno di idrogeno richiede solo una manciata di minuti, con un netto risparmio di tempo che si può tradurre in risparmio per l’azienda. E, numeri alla mano, la proposta di Plug Power sembra essere molto interessante: guardando solo agli ultimi mesi, l’azienda ha per esempio strappato due contratti da 600 milioni di dollari, uno con Amazon, e l’altro con Walmart.
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