Bosco temporaneo, bellezza Capitale
Quella che stiamo vivendo è forse una delle estati più complicate per la città di Roma. Se tutto fosse semplificabile con un solo tweet pensiamo che l’hashtag di riferimento sarebbe #incendi. E null’altro. Vi abbiamo raccontato cosa è successo a Ostia nei drammatici giorni in cui più incendi (tutti di natura dolosa) hanno letteralmente raso al suolo una buona fetta di Pineta. Un simbolo della macchia mediterranea laziale e non solo. Ma in questa fitta coltre di fumo c’è anche qualche buona notizia e una piccola speranza verde che nasce e (speriamo) resiste in questi caldi mesi. È stata presentata a fine luglio e si chiama il Bosco temporaneo.
Un bosco temporaneo, nel cuore della Capitale
Il Bosco temporaneo sorge nel quartiere San Lorenzo, il cuore pulsante della movida romana e della vita universitaria e nasce da una ricerca multidisciplinare condotta dall’Università Sapienza finalizzata a promuovere iniziative e progetti in chiave sostenibile e denominata “Rome: II Municipio Green Network”.
Una rete verde
La ricerca propone lo studio per la realizzazione di un green network nell’area test di San Lorenzo che colleghi attraverso delle “strade verdi” gli spazi nodali del quartiere. Tra questi, in primis, l’area dello Scalo di San Lorenzo vero snodo del trasporto pubblico e privato nonché spesso zona ipercongestionata dal traffico.
Temporaneamente bosco…
Proprio qui, con la partecipazione del secondo Municipio e della struttura dedicata a concerti, cultura e attività sociali Ex- Dogana, è in fase di realizzazione un “Bosco temporaneo”. Il progetto nasce sull’esempio delle esperienze berlinesi (un esempio su tutti il Parco Südgelände) e declina l’idea di temporaneità attraverso la logica della mobilità: o detto in altre parole, il bosco si compone di singole piante in vaso. Se il bosco dovesse crescere, gli alberi possono essere spostati per esigenze di spazio e, nel caso l’area non dovesse essere più disponibile a questo uso, la vegetazione in vaso potrebbe essere collocata altrimenti e altrove per creare nuove prospettive verdi.
Primo esempio per Roma
Questo “Bosco temporaneo”, costituisce il primo progetto sostenibile realizzato a Roma in un contesto urbanizzato, e avrà il difficile compito di migliorare l’habitat dal punto di vista dell’inquinamento, del calore, della qualità ambientale, della biodiversità e del benessere degli abitanti. Un obiettivo certamente ambizioso, ma necessario, in linea con tutti i documenti più recenti firmati dai “grandi del mondo” – Italia compresa. Parliamo del Summit di Parigi del 2015 al G7 dedicato all’ambiente del 2017 che vedono la nostra capitale attualmente in ritardo in termini di iniziative a sostegno di un processo di “transizione ecologica”.
Sperimentare e monitorare
Sul bosco temporaneo verranno effettuate azioni di sperimentazione e di monitoraggio che consentiranno di garantirne la crescita, il mantenimento e la replicabilità in aree analoghe. In particolare il progetto prevede lo sviluppo di una piattaforma digitale che possa contenere una sorta di “Banca degli alberi” (con relativa anagrafe e geo-localizzazione). Funzionerà con la stessa logica della “Banca del tempo”, dove domanda e offerta di alberi potrà, con il supporto progettuale della Sapienza, sviluppare nuove azioni green temporanee, mobili o definitive sulla base delle condizioni date. La “Banca degli alberi”, sarà un progetto molto simile al programma “MillionTrees NYC” che oltreoceano sta riscuotendo un discreto consenso e sarà aperta a donatori privati e a cittadini che fanno richiesta di alberi per abbellire la città.
Sensibilizzare per un futuro migliore
Il primo vero obiettivo del “Bosco temporaneo” sarà tuttavia molto più pratico e funzionale: convincere i rappresentanti delle Istituzioni, gli Enti Locali, i cittadini e gli stakeholder a seguire un “percorso verde” che possa garantire garantire un futuro migliore agli habitat delle nostre città.
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