Il 90% dei ghiacciai alpini potrebbe sparire entro la fine del secolo
LO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCI. Oggi in Italia ci sono più ghiacciai di quanti ce n’erano negli anni ’50: a metà del secolo scorso erano 824, ora sono 896. Questo incremento non rappresenta purtroppo una buona notizia. Il numero crescente è infatti conseguenza della loro frammentazione che ha portato i sistemi glaciali complessi a suddividersi progressivamente in ghiacciai più piccoli. Il trend rovinoso viene confermato dalla misurazione della superficie totale dei ghiacciai: dai 609 km2 degli anni ’80 si è passati agli attuali 328 km2. Il cambiamento climatico ha ridotto la superficie ghiacciata delle montagne italiane del 40%, il tutto in poco più di trent’anni.
UN MECCANISMO NATURALE DI DIFESA. I dati emergono dal Nuovo catasto dei ghiacciai italiani, realizzato presso l’Università degli Studi di Milano dall’equipe di Claudio Smiraglia, in collaborazione con il Comitato Glaciologico Italiano e l’Associazione EvK2CNR. Lo scioglimento dei ghiacci sembra inarrestabile: entro la fine di questo secolo potrebbero scomparire tra il 50% e il 90% dei ghiacciai alpini. Ma, come ha spiegato Smiraglia, la fusione starebbe innescando «un meccanismo naturale di auto-difesa: col ritiro dei ghiacci, si sta verificando lo sbriciolamento delle pareti rocciose vicine e i detriti si stanno riversando sui ghiacciai formando delle ‘coperte’ di sassi sempre più estese». Insomma, la natura potrebbe mettere un freno alla fusione glaciale: ma quanto durerà?
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