Architettura sostenibile in legno: le baite più belle e green del Trentino
Il legno è diventato negli ultimi anni il protagonista indiscusso del green building. Grazie alla spinta della sostenibilità sono sempre più i progetti ad alta efficienza che prevedono l’utilizzo di questo materiale, di cui sono state rivalutate tutte le proprietà: dalla riciclabilità alle basse emissioni passando per l’antisismicità, la resistenza e l’ottimo isolamento termo-acustico. Ora il legno ricopre le facciate di grandi complessi residenziali e commerciali e persino quelle di grattacieli, ma la tradizionale architettura sostenibile in legno è quella montana.
Architettura sostenibile in legno per le ‘nuove’ baite montane
Fino a poco tempo fa se avessimo dovuto pensare a strutture in legno, di certo ci sarebbero venute in mente le baite di montagna. E non è un immaginario da abbandonare perché, al di là delle derive dell’architettura sostenibile in legno di ultima generazione, i tradizionali rifugi esistono ancora e soprattutto sono molti ad essere stati riqualificati energeticamente non rinunciando all’utilizzo del vecchio caro materiale.
Rifugio Baita Tonda, un gioiellino eco-sostenibile in Trentino
Fra gli esempi più interessanti vi è sicuramente il Rifugio Baita Tonda, che si trova sulla cima del Dosso della Martinella, a Terragnolo, in Trentino, a 1650 metri di altezza. La vecchia baita è stata recentemente oggetto di una profonda ristrutturazione che ne ha lasciata intatta la particolare forma circolare, da cui il nome, andando ad intervenire soprattutto da un punto di vista impiantistico.
Involucro in legno X-lam
La geometria tonda è stata ricoperta da un involucro isolato e ventilato realizzato, nelle parti fuori terra, in pannelli portanti in legno X-lam, mentre in quelle contro terra con una doppia lastra di cemento armato.
Pompe di calore geotermiche con recupero di calore
Al fine di ottenere una riduzione dei consumi energetici del 50% e di rispettare i parametri della classe B dello standard Casa Clima, si è puntato sulle fonti rinnovabili e in particolare sull’integrazione di solare e geotermia. Il riscaldamento degli ambienti è garantito da due pompe di calore a sei sonde geotermiche dotate di un sistema di recupero del calore. L’acqua calda sanitaria è invece ottenuta grazie a un impianto di pannelli solari che è stato installato sul tetto del Rifugio. Mentre il trattamento dell’aria della zona ristorante e di tutti gli ambienti comuni è gestito da un impianto di ventilazione ad alta efficienza con recupero di calore, completato con un sistema di aspirazione delle cappe della cucina.
Sistema di raccolta e riuso delle acque piovane
Non poteva di certo mancare un sistema di raccolta, recupero e trattamento dell’acqua, uno dei beni più preziosi in alta quota. L’impianto è costituito da un doppio sistema di recupero che si avvale di una cisterna dove vengono raccolte le acque piovane che vengono poi riutilizzate per i bagni e di un serbatoio che è collegato all’acquedotto e che serve acqua potabile.
Grazie anche all’utilizzo di materiali prefabbricati, il Rifugio è stato realizzato in soli sei mesi e il risultato è quello di un vero e proprio gioiellino eco-sostenibile.
Un Hotel sostenibile in legno nelle Dolomiti
Restiamo in Trentino, ma ci spostiamo sulle Dolomiti, in Val Gardena, dove troviamo un altro esempio di architettura sostenibile in legno. In questo caso parlare di baita è decisamente riduttivo, perché il Mountain Design Hotel Eden Selva è un hotel a quattro stelle dotato di ogni comfort. A differenza del Rifugio Baita Tonda, non si tratta di una riqualificazione ma di una nuova costruzione, il cui progetto è stato curato dagli architetti Paolo de Martin e Sarah Gasparotto.
Il primo ClimaHotel della Val Gardena
Soltanto a vederlo da fuori, con la sua copertura in legno lamellare e un design curato nei minimi dettagli, si intuisce che la struttura sia stata realizzata rispettando standard di sostenibilità. E di fatto non ci si sbaglia, perché l’Eden Selva è il primo ClimaHotel, ovvero certificato Casa Clima, della Val Gardena. Una certificazione che è stata ottenuta non soltanto per alcune scelte sul fronte dell’efficienza energetica ma per un’attenzione generale al territorio, anche semplicemente sul fronte della gastronomia.
La facciata che si ispira ai boschi
Il progetto è partito dall’idea di voler rispettare il paesaggio naturale in cui è inserito e omaggiare la tradizionale architettura locale, rivisitando in chiave moderna l’utilizzo di materiali tradizionali come il legno. La facciata è stata ispirata ai boschi di larici della Val Gardena che sono stati in certo senso riprodotti grazie a un sistema di schermature in pannelli in legno che si ergono in verticale. I listelli in micro-lamellare d’abete di kerto sono stati disposti ad interassi variabili in funzione della luce e della vista, fungendo da filtro visivo ed estetico che ‘alleggerisce’ la facciata, garantendo al tempo stesso la vista sul paesaggio montuoso, offerta dalle ampie vetrate delle camere.
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