Architettura adattiva: la facciata intelligente delle Al Bahr Towers
La maggiore sfida che la progettazione deve affrontare per andare in una direzione di vera sostenibilità è quella di ottimizzare al meglio le risorse naturali, che sono variabili e incostanti. Per riuscire a rispondere al meglio a questa mutevolezza è necessario concepire strutture e sistemi flessibili e modificabili in grado di reagire in base all’evoluzione delle condizioni climatiche e ambientali esterne. È ciò che fa l’architettura adattiva, un nuovo modello progettale che prevede la realizzazione di strutture in grado di cambiare la propria forma reagendo all’ambiente circostante.
Architettura adattiva grazie alle nuove tecnologie
Questo è possibile integrando l’architettura tradizionale con le più recenti tecnologie, grazie all’ausilio di sistemi computazionali e parametrici, insieme a sensori, sistemi di controllo e attuatori che stanno cambiando radicalmente l’approccio al progetto e soprattutto stanno offrendo la possibilità di ottenere dei risultati importanti sul fronte dell’efficienza energetica.
Al Bahr Towers, la facciata che ottimizza l’apporto di luce e calore
Uno degli esempi più interessanti di architettura adattiva è rappresentato dalle Al Bahr Towers, due torri di 26 piani situate ad Abu Dhabi e caratterizzate da una facciata intelligente che ottimizza l’apporto di luce e calore.
Il progetto, realizzato dallo studio architettonico AHR in collaborazione con la società ingegneristica Arup non è stato di semplice realizzazione perché pensare di sviluppare un sistema in grado di sfruttare al meglio e al tempo stesso di mitigare le risorse naturali in condizioni ambientali come quelle degli Emirati Arabi Uniti, caratterizzate da un clima desertico subtropicale con temperature che nei mesi estivi raggiungono regolarmente i 44 gradi e con un’assenza quasi totale di luce in quelli invernali era una sfida difficile da vincere.
Unire tradizione a contemporaneità
Fra le richieste della committenza, l’Abu Dhabi Investment Council, di cui le torri sono la nuova sede, vi era la volontà di un edificio iconico e fortemente riconoscibile e che soprattutto riuscisse a coniugare un design contemporaneo e avveniristico con un forte richiamo alla tradizionale architettura araba. E’ proprio dalle tradizioni che i progettisti sono partiti, facendosi ispirare dalle tipiche intelaiature traforate in legno chiamate ‘mashrabiya’, utilizzate in passato per preservare la privacy degli occupanti riducendo al tempo stesso l’irradiazione solare, che sono state reintepretate in chiave moderna.
La facciata che si apre e chiude in base alle condizioni climatiche
Le mashrabiya contemporanee vanno a comporre l’innovativa facciata delle Al Bahr Towers, vero cuore del progetto di architettura adattiva. L’involucro è costituito da una serie di inserti esagonali composti da elementi triangolari in politetrafluoroetilene (PTFE), un tessuto in fibra di vetro rivestito in teflon, che si aprono e chiudono in base alle condizioni climatiche esterne.
I moduli sono dotati di sensori collegati a un software che monitora la posizione del sole, l’intensità della radiazione e quella del vento regolando conseguentemente la facciata. Se ad esempio il sole si sposta verso il basso e l’intensità dei raggi diminuisce, i triangoli si chiudono e viene attivata la modalità ‘crepuscolo’. Stessa cosa avviene nel caso in cui venisse rilevata una temperatura eccessiva, vento molte forte o una tempesta di sabbia, fenomeni non rari per Abu Dhabi.
Ridurre i consumi energetici e migliorare il comfort interno
Migliorare il comfort interno per gli occupanti, riducendo al contempo i consumi energetici legati al riscaldamento e soprattutto al raffrescamento era il principale obiettivo del progetto. Nella maggior parte dei casi gli edifici arabi prediligono vetrate scure o altamente riflettenti che respingono la forte irradiazione ma creano ambienti interni bui, costringendo a un utilizzo di illuminazione artificiale che peggiora le condizioni lavorative e provoca consumi energetici.
L’architettura adattiva delle torri voleva invece cercare di favorire l’illuminazione naturale, riducendo al contempo un surriscaldamento eccessivo che costringe ad utilizzare sistemi di climatizzazione. La facciata intelligente, secondo le stime, riesce a ridurre più del 50% gli apporti solari, con una forte riduzione dei consumi energetici.
Impianto fotovoltaico e tetto verde
La facciata non è l’unico intervento sostenibile del progetto. In copertura sono stati installati dei pannelli fotovoltaici e solari termici per minimizzare i fabbisogni energetici contribuendo a una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di oltre 1750 tonnellate all’anno. In cima alle torri sono stati infine realizzati dei piccoli giardini verticali che consentono di mitigare ulteriormente il clima, offrendo al tempo stesso un’oasi di pace per gli occupanti.
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