supermercati e indoor farming
Agricoltura

Supermercati e indoor farming, la rivoluzione tedesca

Avete mai pensato al futuro di supermercati e indoor farming? E come ve lo siete immaginato? Vi aiutiamo noi…  Provate raffigurarvi questa scena: entrate in un supermarket, girate tra gli scaffali alla ricerca di una pianta di prezzemolo. È estate e volete cucinare un piatto fresco. Pasta e vongole? Perché no? Cercate al bancone della verdura le classiche scatole di plastica con dentro le erbe e gli odori incartati e confezionati. Ma nulla, non trovate niente. Pensate a un errore, tornate indietro vi affacciate all’altro corridoio, ma nulla!E così a un tratto vi voltate e davanti a voi ecco comparire una vera e propria coltivazione di prezzemolo. Lì, nel bel mezzo del supermercato. Strappate delicatamente le foglie che servono alla vostra ricetta, le riponete in un sacchetto e andate alla cassa. Ve lo immaginate? Beh se vi dicessimo che non occorre continuare a immaginare, ma che è già realtà?

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Supermercati e indoor farming: la rivoluzione passa per Berlino

Infarm è una startup tedesca composta da 40 persone. Ha sede a Berlino e sta sviluppando un sistema che potrebbe riscrivere il tradizionale concetto di supermercati e indoor farming. All’interno della startup si attua un vero e proprio vertical farming in cui vengono coltivate verdure, erbe da cucina e in alcuni casi anche della frutta. Non si tratta di nulla di nuovo, più volte abbiamo parlato di agricoltura verticale e delle cause che la scatenano e al tempo stesso la favoriscono. Del resto la big issue che ci troviamo ad affrontare sempre più spesso è la situazione mondiale che avremo davanti tra qualche anno. Quando la Terra sarà così densamente popolata da mettere a rischio la nutrizione di ogni singolo individuo.

Dal produttore al consumatore

La particolare caratteristica di questa startup è l’immediata vicinanza al cliente finale, cioè l’utilizzatore delle materie prime. I siti di agricoltura verticale non sono in questo caso in dei capannoni o in dei luoghi appositi lontano dai centri abitati ma – ed è qui che si rompe il consueto meccanismo instaurando una piccola rivoluzione nel mondo di supermercati e indoor farming – si trovano in luoghi aperti ai clienti. Senza intermediari quindi, il cliente sceglie il prodotto finale direttamente dalla struttura verticale.

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Una mission chiara: mettere l’agricoltura verticale al centro dei supermercati

Il fondatore di Infarm Erz Galonska parla senza mezzi termini: Tre o quattro anni fa, quando abbiamo presentato la nostra idea tutti ci guardavano come se fossimo andati completamente fuori di senno. Siamo la prima azienda al mondo che ha messo l’agricoltura verticale in un supermercato. Lo abbiamo fatto l’anno scorso grazie alla nostra partnerhip con Metro Group, uno dei più grandi grossisti in Europa e ora stiamo affrontando una grande richiesta di altri supermercati che vorrebbero fare lo stesso”.

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Se sopravvive a un viaggio così lungo… non è fresco

La teoria di Infarm, in fondo è semplicissima. Se un prodotto riesce a sopravvivere un viaggio in un container, non è e non sarà mai un prodotto fresco. PErché? Perché si tratta di un prodotto che nell’ordine è stato: trattato in fase di crescita con dei prodotti chimici,d è stato poi raccolto anzitempo, è maturato o durante il viaggio o nei depositi in attesa di percorrere la tratta finale del viaggio, quella fatta con l’ultimo distributore che lo porta dal magazzino al bancone del supermercato.

Scardinare il sistema

La startup si inserisce volutamente in questo sistema sperando di riuscire a scardinarlo dall’interno e dimostrando che quello tra supermercato e indoor farming può essere un matrimonio non solo funzionante, ma addirittura la miglior scelta possibile sia per il cliente si per il rivenditore che potrebbe garantire prodotti freschi “ancora da cogliere” 365 giorni all’anno.