Produzioni green: il cinema in Trentino è sostenibile
Per definizione, noi lo vediamo senza vederlo, ma il set cinematografico esiste, eccome. E non solo esiste, ma come praticamente qualsiasi attività umana, può avere un impatto ambientale notevole: produrre un film significa infatti nella maggior parte dei casi spostare una specie di città mobile da un luogo all’altro, in un processo di continua costruzione e decostruzione delle scenografie. Noi vediamo solo gli attori nell’atto supremo della recitazione, ma dietro di loro il circo cinematografico è anche qualcosa che consuma energia, che produce rifiuti, che trasforma un paesaggio. Con la macchina da presa si può dunque fare arte, si può intrattenere, si può informare, si può divertire, ma si può anche inquinare. Se infatti è vero che nella vita quotidiana stanno prendendo sempre più piede le buone pratiche della riduzione dei rifiuti, del riciclo e del risparmio energetico, è anche vero spesso queste regole vengono lasciate da parte in quell’universo sui generis che è il mondo cinematografico. A dare una spinta alle produzioni green, perlomeno in Italia, ci ha però pensato la Trentino Film Commission, con l’istituzione di un nuovo strumento per incentivare la sostenibilità ambientale nel cinema, ovvero il disciplinare che certifica e premia le produzioni green.
Sempre più film in Trentino
T-Green Film: così si chiama il disciplinare della Trentino Film Commission entrato in vigore nel 2017 per certificare e incentivare la produzioni green . «È giusto che il cinema segua o addirittura preceda tanti altri settori, poiché è un campo che riceve più attenzioni di altri» ha spiegato Luca Ferrario, referente della Trentino Film Commission. «Abbiamo pensato che il Trentino può essere un buon posto per proporre un cambiamento nelle modalità di produzione cinematografica, soprattutto visto il notevole incremento delle giornate di ripresa nella nostra provincia». Le location uniche del Trentino attirano infatti un sempre maggior numero di produzioni, portando di fatto a 300 le giornate di ripresa effettuate in provincia durante l’ultimo anno, una cifra davvero importante per questa provincia. Ovviamente un tale interesse per i propri paesaggi non può che fare piacere al Trentino, ma come anticipato sopra e come ribadito da Ferrario «ogni set è quasi un paese, con cinquanta, sessanta persone che per mesi costruiscono, guidano, mangiano, dormono e creano rifiuti. Per questo motivo, sulla scia di altri progetti, abbiamo deciso di introdurre dei criteri per incentivare davvero le produzioni green». Va infatti specificato che in Europa, per esempio in Germania e in Belgio, esistono dei progetti simili a quello proposto dalla Trentino Film Commission. A differenza di quest’ultimo, però, si limitano ad esporre delle linee guida, senza arrivare né alla certificazione né tanto meno all’incentivazione economica. L’iniziativa T-Green Film sta invece riscuotendo molto successo proprio perché, oltre a fornire dei consigli per ottenere dei set sostenibili, offre anche un meccanismo di certificazione ma soprattutto di verifica e di incentivazione economica, così da premiare le produzioni green con un contributo extra, oltre a quelli già previsti.
I requisiti delle produzioni green
L’iniziativa, resa possibile grazie al costante sostegno della Trentino Film Commission da parte dell’Ufficio Stampa della Provincia Autonoma di Trento e di Trentino Sviluppo, vede tra i propri protagonisti anche l’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente (l’APPA, che monitorerà il rispetto del criteri di sostenibilità) e TIS Engineering. Nel regolamento stilato dalla Trentino Film Commission vengono spiegati tutti i requisiti da soddisfare per ottenere i contributi: ogni produzione che intende girare dei film o delle serie Tv in Trentino può scegliere in totale libertà se adottare o meno il disciplinare per le produzioni green, e soprattutto quali requisiti impegnarsi a rispettare. Ad ogni requisito equivale un punteggio, e più alto risulterà questo, maggiore sarà poi l’incentivo, ovviamente ratificato da un’attenta verifica da parte dell’APPA.
Nove richieste già al primo bando
«L’impegno della produzione nel rispetto dei requisiti di T-Green Film, dunque, è stato introdotto come criterio aggiuntivo nel regolamento della Trentino Film Commission, in base al quale decidiamo a quali produzioni destinare i contributi» spiega Ferrario. L’idea, ancora in fasce, era già stata presentata al Festival Internazionale del Cinema di Cannes l’anno scorso: visti i plausi ricevuti, è stata sviluppata e migliorata. I risultati sono stati fin da subito superiori alle aspettative in quanto «alla scadenza del primo bando del 2017 abbiamo ricevuto nella categoria film e serie TV ben 13 richieste di contributi, delle quali 9 con la richiesta aggiuntiva di certificazione T-Green Film». Ebbene, la Trentino Film Commission ha già approvato 4 produzioni green, tra le quali una – Resina, un lungometraggio di Renzo Carbonera – è già entrata nel vivo della produzione. È interessante poi notare che l’iniziativa della Trentino Film Commission ha attirato la curiosità di altre regioni italiane e non solo, le quali hanno mostrato il proprio interesse per portare avanti progetti simili in futuro.
Dall’acqua potabile ai veicoli a emissioni ridotte
Nello specifico, all’interno del disciplinare di T-Green Film, si parla di raccolta differenziata, di risparmio di energia elettrica, di risparmio dell’acqua e di rispetto della natura. Si definiscono per esempio le tipologie di gruppi elettrogeni da utilizzare, gli eventuali veicoli ibridi o a gpl da utilizzare per gli spostamenti, l’utilizzo dell’acqua del rubinetto anziché delle bottigliette di plastica, il riutilizzo dei materiali di scena. Per le produzioni green, dunque, nulla è lasciato al caso: e non è solamente una questione legata al premio aggiuntivo somministrato dalla Trentino Film Commission. Significa anche dare il buon esempio, non solo di fronte, ma anche dietro alla macchina da ripresa.
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