Abito, il condominio collaborativo: meno conflitti e più risparmio
Migliorare la convivenza condominiale e mettere a valore il capitale relazionale dei complessi abitativi. Si chiama abito ed è il modello messo a punto da Community Building Solutions – CBS Srl, società trentina nata nel 2014 grazie al bando Seed Money che dava accesso al fondo co-finanziato dalla Provincia autonoma di Trento e l’Unione Europa (FESR).
Animazione di comunità oltre all’amministrazione condominiale
Di che si tratta? Abito è un servizio che cerca di migliorare la qualità dei rapporti all’interno della vita condominiale attraverso la figura di un community manager – professionalità che si affianca a quella dell’amministratore. Il community manager ricopre una funzione più di animazione e risoluzione dei conflitti e si occupa anche di innescare dei processi virtuosi come la condivisione di servizi, la creazione di gruppi di acquisto, lo scambio di prestazioni o di oggetti con lo scopo di generare un risparmio collettivo. Tutte queste azioni, che generano un valore economico per il bilancio di un condomino sono realizzabili in maggior misura quando è presente alla base una comunità di persone che si conosce e che prende decisioni insieme.
I conflitti con il vicino ci costano tanto
Cosa non del tutto scontata. In Italia 14 milioni di famiglie vivono in condominio e ogni anno si producono circa 200 mila controversie condominiali. Ciò significa ingolfamento del sistema giudiziario, onerose spese legali, stress e cosa non da poco deterioramento della qualità della vita nei contesti abitativi. Una delle conseguenze dirette dei conflitti a livello condominiale emerge soprattutto nel momento in cui è necessario prendere delle decisioni di natura economica per il mantenimento del patrimonio immobiliare, sia dal punto di vista estetico, strutturale, della sicurezza che sul campo della riqualificazione energetica. In un condominio in cui sono presenti conflitti e attriti tra gli abitanti sarà infatti più difficile prendere questo tipo di decisioni con il risultato che interventi necessari – come il rifacimento di una facciata o la riqualificazione energetica – verranno ritardati, il valore degli immobili nel frattempo deperisce e il costo finale degli interventi sarà maggiore.
Con abito servizi condivisi per un maggior risparmio
“Il risparmio su misura” è lo slogan del progetto, perché l’idea è proprio quella di cucire addosso alle diverse situazioni ed esigenze di un condominio una soluzione ad hoc, un abito appunto. Ciò avviene con una preliminare analisi dei costi, delle abitudini e degli stili di vita degli abitanti tramite un questionario e una raccolta dati. Aggregando la domanda dei bisogni viene formulata una proposta economica dei diversi servizi a prezzi più vantaggiosi. L’equazione che sta dietro è che se si acquista contemporaneamente e in tanti lo stesso bene il potere contrattuale con il fornitore del bene è maggiore e dunque maggiore sarà il risparmio. Internet di condominio, spesa a domicilio, servizi alla persona come l’ assistenza agli anziani sono tutti esempi di servizi che si possono condividere. Perché avere quattro diverse baby sitter o badanti nello stesso stabile, venti contratti internet, tre taglia erba… quando si possono condividere?
La piattaforma online per il condominio collaborativo
Oltre al risparmio generato dalla condivisione dei servizi, abito promuove anche la condivisione di oggetti di uso quotidiano, spazi o competenze. Per facilitare lo scambio di questi servizi o di oggetti abito offre a chi aderisce una piattaforma online che permette inoltre di accedere a documenti e informazioni sul proprio condominio e sul proprio appartamento e aderire a convenzioni create appositamente con professionisti.
Un fondo comune generato dal risparmio
Il risparmio generato viene raccolto in un fondo comune del condominio, utile a coprire spese di manutenzione ordinaria e straordinaria. Aderire ad abito non ha nessun costo: il lavoro svolto dal community manager viene infatti remunerato da una percentuale del risparmio che riesce a generare, senza incidere quindi sui bilanci delle famiglie.
Sperimentazioni nell’edilizia pubblica e in uno studentato
Il sistema abito attualmente è in sperimentazione in alcuni condomini ITEA (ente di edilizia pubblica) tra Trento e Rovereto ed è presente in modo attivo su 8 province italiane grazie ad una rete di partner territoriali che operano in sinergia scambiandosi buone prassi e informazioni, costruendo una sorta di tavolo di regia. Il modello è stato declinato anche per esigenze diverse come quelle dello studentato universitario San Bartolameo gestito dall’Opera Universitaria di Trento, in cui la piattaforma abito è stata messa a disposizione per incentivare meccanismi di sharing tra gli studenti.
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