Giorni frenetici a Roma all'interno dello Startupbootcamp FoodTech l'acceleratore di startup dedicate interamente nel mondo del food e dell'agro alimentare
Green economy

Startupbootcamp FoodTech, l’innovazione nel food parte da Roma

A pochi passi dalla Basilica di San Giovanni in Laterano e da una delle piazze più belle e importanti della Capitale, all’interno di un palazzo dove si incrociano e trovano spazio editoria, radiofonia, giornalismo, carta stampata e web da qualche mese a questa parte c’è anche spazio per lo Startupbootcamp FoodTech, un acceleratore di startup dedicate interamente nel mondo del food e dell’agro alimentare: un tema sempre più attuale e che è stato spesso al centro delle cronache di green.it.

Startupbootcamp FoodTech, l’innovazione a Roma

Startupbootcamp FoodTech è il primo programma globale e indipendente di accelerazione per startup operanti nel settore foodtech con sede a Roma. Tra i principali partner del progetto possiamo segnalare Gambero Rosso, LVenture, Barilla, Monini, Cisco, M3 Investimenti e Orienta. Il programma di accelerazione di startup dà l’accesso a competenze di settore di livello mondiale nel corso di un programma intensivo di tre mesi, oltre a €15.000 di capitale, 6 mesi di ospitalità presso la sede di Startupbootcamp FoodTech e servizi dei partner per un valore complessivo di 400 mila euro.

Giorni frenetici a Roma all'interno dello Startupbootcamp FoodTech l'acceleratore di startup dedicate interamente nel mondo del food e dell'agro alimentare

Le startup

Visionarie e pragmatiche, coi piedi per terra e aperte verso il mondo. È questo un profilo sommario delle dieci piccole realtà presenti all’interno dello Startupbootcamp.
Dopo lunghe e complicate selezioni che hanno visto arrivare oltre 400 applications le migliori 20 startup sono state invitate a Roma per un evento di tre giorni con l’obiettivo di selezionare le migliori 10. Le startup, durante i 3 giorni, hanno presentato le loro visioni e le loro idee per cambiar e il mondo del food e in certi casi anche proprio per cambiare il mondo. Le 10 migliori sono oggi al lavoro, in attesa del Demo day del prossimo 10 marzo quando davanti a un pubblico composta da stampa, imprenditori e investitori verranno presentati i progressi ottenuti in questi mesi di lavoro.

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Startupbootcamp FoodTech chi sono gli startupper?

Dall’olio di insetti che sostituirà quello di palma a un complesso sistema per controllare la salute dei propri alberi fino alle più recenti innovazioni nelle coltivazioni verticali. All’interno dello Startupbootcamp FoodTech c’è spazio per tutte le idee. Diamo uno sguardo sommario alle singole realtà, in attesa di conoscere cosa succederà il 10 marzo.

BiteBack Insect Oil (Malang, Indonesia) ha dato vita a un processo industriale innovativo capace di produrre olio da cucina dalla spremitura di insetti a prezzi accessibili, Biteback sta affrontando una delle peggiori piaghe che colpiscono l’Indonesia e che riguarda la sovrapproduzione di olio di palma.

Elaisian (Roma, Italia) sta introducendo il monitoraggio in tempo reale delle colture di ulivi, al fine di aumentare i rendimenti e ridurre i costi di manutenzione. Se un giorno non sentiremo più parlare di mosca degli ulivi o di raccolti a rischio potrebbe essere anche merito loro.

eVja (Napoli, Italy): è una realtà che già si è contraddistinta con la vittoria di alcuni premi internazionali; si tratta di una piattaforma di precisione per l’agricoltura che utilizza OPI, un SSD  (Sistema di Supporto Decisionale) rivoluzionario, progettato per rendere più efficiente la potatura, l’irrigazione e la gestione di piantagioni nelle industrie del vino della produzione in serra.

FruitsApp (Valencia, Spagna) nasce con l’intento di massimizzare l’incontro trai produttori di frutta e verdura e i grossisti. Si tratta di una filiera tutt’altro che semplice e che spesso paga enormi inefficienze.

Kiwi Campus (Bogotá, Colombia) ha creato un modello totalmente innovativo focalizzato sui campus universitari e sta trasformando l’industria del delivery di cibo e dello svolgimento di “servizi” all’interno di 8 sedi universitarie in America: 4 in Cile, 2 in Colombia e 1 negli Stati Uniti (Università di Berkeley).

Milis Bio (Cork, Irlanda). Mangiare dolci senza assimilare zuccheri? È questo lo scopo di questa startup che vuole rendere il nostro rapporto con il sapore meno agrodolce, attraverso lo sviluppo di additivi aromatici a base di proteine per il mercato alimentare e delle bevande.

Neofarms (Hannover, Germania) ha realizzato dei coltivatori domestici per la coltura  aeroponica, sviluppando la vera alternativa al giardinaggio e all’acquisto di verdure al supermercato. Più economico, più facile, decisamente meno ingombrante di un orto e a misura d’arredo dato che può stare in cucina accanto agli altri mobili.

Phytoponics (Cardiff, Inghilterra). Chi ha detto che per coltivare serve la terra? Con un design intelligente che taglia i costi del sistema idroponico, Phytoponics CIC è pronto a portare l’agricoltura idroponica su una posizione di dominio a livello globale sfruttando una struttura totalmente riutilizzabile.

Trakbar (Zagabria, Croazia) usa i big data per accorciare il più possibile la filiera produttiva tra distributori e bar e ristoranti attraverso un’analisi ragionata delle bevande più consumate e degli eventi sportivi in calendario. Che ci fosse una correlazione tra consumo di birra e finale di Champions league era abbastanza ovvio,no?  Non ci voleva niente, penserete voi, ma nessuno prima lo aveva inventato.

Wallfarm (Roma, Italia) si pone l’obiettivo di rivoluzionare il giardinaggio verticale rendendolo facile e possibile per tutti grazie a un software che è anche in grado di creare pareti verticali su misura per gli edifici e per la coltivazione idroponica industriale.

Giorni frenetici a Roma all'interno dello Startupbootcamp FoodTech l'acceleratore di startup dedicate interamente nel mondo del food e dell'agro alimentare

Non resta che attendere il 10 marzo quando tutte queste startup verranno presentate e capiremo di più sul loro posizionamento nel mercato. Sicuramente torneremo a parlare delle più interessanti con degli approfondimenti, ma per adesso auguriamo a tutte, già da ora, un futuro radioso.