Pannelli solari DCS, il futuro dell’energia solare
A volte fare previsioni sul futuro è davvero facile, basta guardare poco oltre i propri confini e vedere cosa accade in altri stati. Per esempio se la Cina sta investendo in venti nuovi impianti per la produzione dell’energia solare, come vi abbiamo raccontato lo scorso dicembre c’è da immaginarsi che ben presto si giocheranno partite fondamentali su quel terreno, non è un segreto infatti che si stia andando sempre più velocemente verso la dismissione delle energie derivate da combustibili fossili e che si guardi con molta più frequenza e tanta più attenzione verso il cielo. Alla ricerca di sole e vento. Questa è la storia di una recente invenzione che potrebbe cambiare definitivamente l’impiego dell’energia solare, questa è la storia dei pannelli solari DCS.
Il futuro dell’energia: Pannelli solari DCS
A conti fatti sembrerebbe che, se fossimo in grado di sfruttarlo al 100%, il sole basterebbe a colmare tutto il fabbisogno di energia elettrica necessario nel mondo. Si pensi soltanto che in un anno il sole fornirebbe tanta energia da doppiare per 170 volte la quantità di energia derivante dalle riserve di carbone a livello mondiale o per dirlo con un maggior impatto, basterebbero sei ore di luce solare sulla terra per immagazzinare tutte le esigenze energetiche globali su base annua. Ovviamente è un discorso meramente teorico, perché ad oggi non esistono ancora tecnologie capaci di farlo, Forse però qualcosa si sta muovendo e una nuova strada potrebbe essere percorribile.
Pannelli solari DCS, uno sgardo tecnico.
Le celle di Grätzel (o DSSC o DSC, dall’inglese dye-sensitized solar cell) sono delle particolari celle fotoelettrochimiche costituite da due vetri conduttori, che fungono da elettrodi, separati da uno strato di biossido di titanio, dal materiale attivo e dalla soluzione elettrolitica. Il materiale attivo è costituito da un colorante (dye) che trasferisce elettroni al biossido di titanio in seguito all’assorbimento di fotoni. Per quanto concerne il colorante, sono state utilizzate molecole estratte dal succo di more e lamponi, in particolar modo antocianine che, a seguito dell’assorbimento di radiazione luminosa, iniettano gli elettroni fotoeccitati in uno strato di TiO2. Versioni più sofisticate ed efficienti di DSSC fanno uso di dyes basati su molecole organiche sintetiche.
Questa, necessaria, definizione tratta da Wikipedia, non è altro che un modo scientifico per dire che i pannelli solari DCS sono più efficienti e più veloci nel funzionamento, ovvero nell’assorbimento, di tute le altre precedenti tecnologie.
Come funzionano?
Questi pannelli sono l’ultimo ritrovato nel mondo dell’energia solare e lavorano riproducendo il principio della fotosintesi, raccogliendo l’energia solare e trasformandola in energia elettrica per gli usi di tutti i giorni. Differentemente dalle tradizionali celle fotoelettriche quelle presenti nei pannelli DCS lavorano a pieno regime in ogni condizione atmosferica con luce solare indiretta, diffusa e in condizioni di poca luce, come per esempio potrebbe essere durante una giornata di foschia. Significa che questo tipo di produzione di energia è capace di operare finché c’è della luce nell’ atmosfera.
Si tratta di una tecnologia amica dell’ambiente e più economica da produrre. Tra le principali proprietà c’è la flessibilità delle celle. Questo significa che può essere facilmente applicata su ogni tipo di materiale o superficie che sia metallo, plastica o vetro, stravolgendo in questo modo l’uso tradizionale che è stato fatto fino a oggi e rivoluzionando il mercato per esempio delle automobili del design o la produzione di energia interna che si potrà ottenere sfruttando la facciata di un edificio.
I punti di forza della tecnologia DCS
- Al momento si tratta della tecnologia per produrre energia elettrica più efficiente dato che assorbe più luce solare di ogni altro pannello.
- È il sostituto ideale delle attuali tecnologie che raccolgono energia sui tetti, grazie alla leggerezza e alla robustezza meccanica che può garantire.
- Si tratta di una tecnologia che come abbiamo già detto può lavorare anche in condizioni di scarsa illuminazione.
- I pannelli sono economici, facili da fabbricare e costruiti con materiali abbondanti e facilmente reperibili.
- Normalmente i pannelli sono costruiti con un solo strato superiore di plastica conduttiva che consente al calore di essere irradiato più facilmente e quindi di poter operare a basse temperature interne.
In conclusione
Per concludere ad oggi la fotografia dei pannelli solari DCS è più che positiva; questi rappresentano un sostituto promettente per le celle solari a base di silicio. Con i prossimi progressi le prestazioni dei nuovi pannelli DCS diventeranno sempre più competitive e c’è chi giura che presto la percentuale di energia solare che colpisce il pannello per poi diventare energia elettrica (attualmente intorno al 12%) crescerà e non di poco. Non resta che attendere sperando in un fondamentale, salutare e imminente cambio di rotta.
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