Urbanistica sostenibile Tirana, Stefano Boeri ridisegna la capitale albanese
Una città che si riappropria degli spazi in un’ottica di ottimizzazione e di esaltazione del contesto ambientale e urbanistico. Sembra essere questa la visione alla base del nuovo piano urbanistico elaborato dal team di Stefano Boeri per la città di Tirana, in Albania. Un lavoro iniziato nel 2015, quando lo studio Stefano Boeri Architetti, in collaborazione con gli olandesi Unlab e Ind – Inter.National.Design, si è aggiudicato la vittoria del concorso internazionale bandito dal Governo albanese. E ora è arrivata l’approvazione da parte del Consiglio comunale della capitale: il nuovo piano regolatore, chiamato ‘Tirana 2030’ si farà.
Gli italiani tornano a progettare la Tirana del futuro
A distanza di quasi un secolo dal piano disegnato da un team di progettazione guidato da Armando Brasini, gli italiani tornano quindi a ridisegnare il futuro urbanistico della città di Tirana.
Fortemente voluto e promosso dal Governo dell’ex sindaco Edi Rama e dall’amministrazione centrale dell’attuale primo cittadino Erion Veliaj, TR030 fa parte di un programma che prevede lo sviluppo simultaneo di piani regolatori per diverse città albanesi, ma che in Tirana trova molto probabilmente l’espressione più importante. Dopo la caduta del regime comunista nel 1991 la città ha infatti vissuto un decennio di ‘urbanizzazione selvaggia’, con una rincorsa all’espansione edilizia priva di regole e di principi urbanistici. Non è un caso quindi che il ‘cuore’ della proposta di Boeri si concentri sulla riduzione del consumo di suolo, al fine di razionalizzare gli spazi e di ripensarli in un’ottica di efficienza.
Tre concetti-chiave
Il piano per Tirana si compone di tre parti: una visione generale, denominata Affresco metropolitano, incentrata su dieci grandi temi (biodiversità, policentrismo, sapere diffuso, mobilità, acqua, geopolitica, turismo, accessibilità, agricoltura, energia); un’altra contenente 13 progetti strategici da sviluppare, chiamata Atlante e infine una Carta di regole per attuare i progetti urbanistici, elaborata intorno a cinque sistemi metabolici (natura, infrastruttura, città, agricoltura, acqua).
Bloccare il consumo di suolo
La strategia principale – spiega Stefano Boeri – propone un necessario e non più prorogabile contenimento del consumo di suolo, la discontinuità nel tessuto urbano, la frammentazione dell’edificato, eventualmente lo sfruttamento di una certa verticalità per liberare terreno ulteriore. Tirana è una città con altezze medie non elevate, ma una densità tra le maggiori d’Europa, come se fosse stata compressa sacrificando tutti gli spazi aperti.
Un bosco che delimita i confini della città
Il Piano Regolatore di Stefano Boeri prevede quindi di bloccare il consumo di suolo, impendendo la crescita della città oltre i suoi confini attuali. Per farlo è prevista la realizzazione di un ‘bosco orbitale’ con quasi 3 milioni di alberi, inclusivo di parchi e oasi naturalistiche protette che preservino e alimentino la biodiversità esistente, che segnerà il confine oltre il quale non si potrà più costruire.
Urbanistica sostenibile Tirana: tanto verde
Gli spazi verdi triplicheranno. Oltre al bosco sono previsti due anelli verdi di circonvallazione, pedonali e ciclabili, all’interno dell’area centrale, una grande piazza verde lungo l’asse monumentale che taglia la città (boulevard Dëshmorët e Kombit), una grande oasi naturale attorno al lago di Farka e delle nuove fasce verdi attorno ai corsi d’acqua. Un corridoio ecologico, dove incentivare la produzione di energia attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, contribuirà inoltre ad alimentare la città e il suo sviluppo.
Spinta alla mobilità sostenibile
Strettamente legato agli spazi verdi c’è il tema della mobilità urbana sostenibile. Verrà introdotta la congestion charge nelle aree centrali, a cui verranno affiancati servizi potenziati di car sharing e linee di autobus dedicate, urbane ed extraurbane, e nuovi collegamenti tra centro, aree periferiche e aeroporto.
Nuovi spazi pubblici per una città inclusiva e al servizio degli abitanti
Altro obiettivo importante del Piano Regolatore disegnato da Boeri è il ripensamento degli spazi culturali e di aggregazione attorno ai quali dovrebbero svilupparsi nuove identità di quartiere. Uno dei limiti rintracciati da Boeri a Tirana è infatti la carenza di spazi pubblici.
È stato quindi studiata una strategia per generare spazi pubblici dalla concessione di maggiori volumetrie agli edifici circostanti attraverso un sistema premiale che incentiva la liberazione di suolo per destinarlo ad attività pubbliche. Il progetto prevede la realizzazione di cinque nuove aree produttive metropolitane all’esterno della città come epicentri per la cultura, i servizi ai cittadini, il tempo libero. Rientra in quest’ottica anche la costruzione, che dovrebbe concludersi già nell’arco di un paio di anni, di venti nuove scuole pubbliche, dove verrà privilegiato il rapporto con gli spazi esterni che verranno pensati come aree da vivere e utilizzare.
Le scuole, insieme alla nuova grande Piazza del Mondo, uno spazio quadrato destinato ad accogliere tutte le ambasciate e che conclude a nord il Boulevard Dëshmorët e Kombit, permetteranno di creare una rete di nuovi spazi urbani attorno ai quali definire una nuova idea di città pubblica, inclusiva ed accogliente.
Ecco il video ufficiale che illustra il progetto.
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