Turismo sostenibile, la storia di Jonas Vacanze
Giovedì 9 febbraio, a Roma nell’avveniristica sede dell’acceleratore di idee e start-up Luiss Enlabs, all’interno della Stazione Termini, si è svolta la tredicesima edizione di HiTalk. Dal segretario della CGIL Camusso al turismo sostenibile, c’è stato spazio per le idee di tutti.
Storytelling del proprio successo
HiTalk è l’evento culturale della Capitale che ogni due mesi permette a sei speaker, sei eccellenze italiane di raccontare in 12 minuti di storytelling la storia del loro successo professionale e personale. Nato dall’idea Akiko Gonda, ideatrice di eventi culturali e maestra di Ikebana e Marie Gabrielle De Weck, poliedrica project manager – HITalk lancia un nuovo modello di condivisione delle idee, e punta sulla contaminazione tra diverse realtà come elemento scatenante per far nascere un’idea del tutto nuova, migliore. Obiettivo degli HITalk è ispirare, motivare e far riflettere il pubblico: uomini, donne, ragazzi, migliorando l’esperienza che si ha del presente e per cambiare e migliorare il prossimo futuro.
Tra cambiamento e futuro
Tema di questa tredicesima edizione è stato il cambiamento inteso in ogni sua sfaccettatura e veicolato attraverso la domanda: Che cosa si può fare per stimolare il cambiamento? Alla questione hanno cercato di rispondere i sei speaker della serata: Mary Franzese, Margherita Marzotto, Barbara Gulienetti, Valentino Megale, il Segretario Generale della CGIL Susanna Camusso e Luca Magrin. Ed è proprio di quest’ultimo e del suo modo rivoluzionario di ripensare il concetto di viaggi e di vacanze che vi parleremo.
Jonas Vacanze, storia del turismo sostenibile italiano
Luca Magrin, dal 1988 è a capo di Jonas Vacanze, il portale che promuove forme di turismo sostenibile, ecologico a basso impatto ambientale; secondo Magrin, per restare nel tema della serata: “il vero cambiamento è sempre quello che avviene dentro di noi”. Magrin va da sempre controcorrente: non ha un cellulare, non guarda a TV e ama il cielo grigio. Nota meteorologica a parte viene quasi da chiedersi cosa ci faccia lui nel tempio romano dell’innovazione tecnologica. Ma poi quando inizia a parlare di Jonas Vacanze, la sua creatura, si capisce immediatamente cosa faccia lì.
L’azienda nasce come una no profit rivolta ai ragazzi per promuovere degli scambi culturali, ma questo sarà per poco il suo core business perché a breve avverrà il definitivo salto e creare una realtà da due milioni di euro l’anno e dodici impiegati assunto con un regolare contratto a tempo indeterminato, dato quest’ultimo che Magrin ha tenuto a scandire bene voltandosi verso la Camusso e smuovendo le risate della sala.
L’illuminazione danese
Il tanto citato cambiamento di Magrin avviene grazie all’amore per una donna. Si trasferisce in Danimarca e scopre che lì la mobilità avviene quasi esclusivamente in bicicletta; da lì l’illuminazione: le capitali europee possono essere visitate in bicicletta, con altri ritmi e altri punti di vista. Jonas Vacanze diventa così la prima realtà italiana a fornire turismo sostenibile in bicicletta e poi si aprirà anche alla barca a vela, il mezzo per eccellenza a zero impatto.
Jonas aderisce all’Associazione Italiana Turismo Responsabile con l’obiettivo di sviluppare viaggi in cui le comunità locali, con la loro cultura e le loro necessità siano il centro di ogni vacanza responsabile. In Italia come all’estero.
Abbiamo chiesto a Magrin com’è cambiato, in quasi 30 anni di attività, il profilo dell’utente medio di Jonas Vacanze. Ci ha risposto che i clienti inizialmente erano persone già molto attive nel sociale e attente alla natura e in attesa di poter fare delle esperienze di turismo sostenibile anche in Italia. Oggi la situazione è profondamente cambiata, c’è più consapevolezza e Jonas è diventata un’alternativa ad altri modi di viaggiare.
Un’alternativa di viaggio e non un modo di viaggiare alternativo. La differenza è sottile, ma coglierla ci fa capire appieno il motivo per cui Magrin sia qui oggi, a parlare dei suoi sogni e dei suoi valori diventati realtà, business, punti di riferimento per le generazioni future.
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