Zattera 2.0: come è nato il progetto sostenibile di Serena e Salvatore
Ciao a tutti,
giovedì scorso vi abbiamo raccontato il progetto Rosetta, la zattera 2.0, oggi invece vorremmo spiegarvi come è nato!
Come tutti sappiamo, quando si viaggia in treno, molto spesso ci si sente ispirati. Bene, questo è quello che è successo a noi alla fine di questa estate, quando eravamo in partenza per tornare a Milano. Il viaggio è stato lungo e abbiamo avuto 16 ore per riflettere, che poi tra ritardi e guasti sono diventate molte di più, ma andiamo avanti…
Ci siamo ritrovati, tanto per cambiare, su un treno distrutto e tutto sporco, almeno però avevamo il posto vicino al finestrino cosi da assaporare ancora per un po’ le bellezze della Calabria! Da quando il treno è partito continuavamo a sentire un vecchio signore che continuava a lamentarsi delle condizioni del treno e del fatto che nulla cambia mai al sud, che ci sono e ci saranno sempre gli stessi disagi e che rimarremo sempre indietro rispetto al resto dell’Italia.
Da qua è iniziata la nostra riflessione!
Abbiamo studiato per tanti anni la questione ambientale, e in modo particolare l’ambiente marino, avevamo ben chiare le ragioni della mancanza del turismo in posti che non hanno nulla da invidiare al resto del’Italia.
Abbiamo capito che il futuro di un paese risiede in ogni giovane ragazzo, ma che molti di loro, purtroppo, preferiscono lasciare, per motivi di studio o di lavoro, la propria casa. In effetti è la scelta più logica e sensata, ma così facendo ci ritroveremo, in futuro, con un territorio governato e popolato da persone anziane poco propense al cambiamento.
Per questo abbiamo cercato un modo originale e divertente per rendere il cittadino partecipe delle ricchezze del suo territorio, un modo per smuovere le coscienze delle città, far sì che queste riescano a valorizzarsi e far crescere il turismo dove ora è morto.
All’inizio ne parlavamo così per gioco, ma man mano che ne discutevamo eravamo sempre più divertiti ed entusiasti da ciò che stava venendo fuori.
Sappiamo che probabilmente questa iniziativa non cambierà molto la situazione, probabilmente non la cambierà per niente, ma siamo contenti di poter comunque riunire le persone che credono come noi in un cambiamento e un miglioramento. In fondo è l’unione che fa la forza.
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