Verde pubblico: Venezia è la città più green
Lo scorso maggio vi abbiamo parlato di una virtuosa operazione messa in moto nel comune Napoli, dove un’associazione decise di premiare con 5 mila euro chi si fosse preso cura del verde pubblico. L’idea di fondo era più o meno questa: invece di multare o punire chi maltratta i parchi cittadini perché non invertire la tendenza e dare un premio a chi ha a cuore questi luoghi della città? L’iniziativa ovviamente ha ricevuto molte lodi e si è ben prestata a molte condivisioni virali; non è stato però forse un gesto che ha indebolito la città, non tanto all’occhio del cittadino ma nella sfera più alta, quella della res pubblica?
Cerchiamo di spiegarci meglio.
Verde pubblico = biglietto da visita
È un ricordo che probabilmente abbiamo tutti, anche se un po’ anni Ottanta. Nei piccoli e medi centri abitati andava di moda scrivere all’ingresso della città “Benvenuti a”, in una rotonda o in una piazza, spesso utilizzando le siepi. Chi vi scrive, addirittura, ha ben scolpito nella mente il ricordo di Chianciano Terme dove ogni giorno un giardiniere molto paziente aggiornava il calendario che riportava: giorno della settimana, numero e mese. Tutto rigorosamente scritto con piccoli fiorellini o piccole siepi.
Dove vogliamo arrivare? Ve lo diciamo subito: la cura di parchi e delle aree verdi denota l’attenzione che le amministrazioni locali riservano per il territorio e sono un termometro per poter percepire il livello di vivibilità. Detto in altre parole: un parco è il primo biglietto da visita di una città. Ancor prima di un museo, perché non tutti entrano in un museo, ma una passeggiata in un parco la fa qualsiasi turista.
La ricerca di Open Polis
Ovviamente dietro alla parole CURA e ATTENZIONE c’è un’altra parola sottintesa e un po’ nascosta. Si tratta di ‘spesa’, o di ‘bilancio’ se preferite. Perché manutenere uno spazio verde ha un costo che va dalla gestione del personale fino all’acquisto di arredo urbano. OpenPolis, l’associazione che lavora analizzando gli open data, ha stilato una classifica delle città più attente al verde pubblico. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
La cura degli spazi verdi pubblici è un modo per valutare la capacità amministrativa di un comune perché per curare giardini e parchi le amministrazioni devono mettere a bilancio una serie di voci di natura diversa: per la manutenzione, per il personale e per l’acquisto dell’arredo urbano o di attrezzi per la cura della persona o per far giocare i bambini.
Venezia prima della classe
In base ai dati del 2014, si conferma prima la città di Venezia, con 61,7 euro pro capite, pur in calo rispetto ai 67,5 euro dell’anno precedente. Al secondo posto, anche in questo caso per il secondo anno consecutivo, la città di Catania dove la spesa per il verde pubblico è cresciuta dai 51,56 euro dello scorso anno agli attuali 54,78 . Anche Firenze con 42,59 euro conferma la terza posizione dello scorso anno. Tra le grandi città, Milano è settima con 37,08 euro spesi in giardini per ogni abitante, subito sopra Torino (ottava, con 34,5 euro) e Napoli, al nono posto con 31,69 euro.
Roma e Palermo pecore nere
Agli ultimi posti della classifica troviamo Verona (22,19 euro pro capite) e Roma. La spesa in verde pubblico nella capitale, penultima in Italia, si ferma a 17,22 euro pro capite davvero poco per la città simbolo del Paese. Ultima classificata tra le città con oltre 200 mila abitanti Palermo, con 11,71 euro per ogni residente.
Noi di green.it abbiamo provato a confrontare questa classifica con quella delle dieci città italiane più vivibili secondo legambiente e con grande sorpresa dobbiamo annotare che non c’è alcuna sovrapposizione tra le due classifiche. Come se la cura dell’amministrazione per il verde pubblico in qualche modo non incidesse minimamente sulla qualità della vita percepita dal cittadino. Un’analisi forse superficiale per concludere, ma è un punto di vista che sicuramente varrà la pena approfondire, prossimamente.
Ti è piaciuto l'articolo?
Condividilo