Waste Travel 360°, viaggio nel mondo del riciclo
Se i migliori risultati si ottengono dalla consapevolezza e se è vero l’assioma secondo cui giocando si impara, il progetto Waste Travel 360° ha tutte le carte in regola per dare i suoi frutti. Lanciato dal palco di Ecomondo 2016, la Fiera Internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile che si è conclusa a Rimini lo scorso 11 novembre, è un nuovo strumento ludico e didattico dedicato al mondo dei rifiuti e del riciclo.
Ideato da Ancitel Energia&Ambiente con il supporto tecnico della start up Pearleye Hd Virtual Tour, e patrocinato da Anci e ministero dell’Ambiente, Waste Travel 360° è stato sviluppato con l’obiettivo di aumentare la conoscenza sui numeri dello spreco e soprattutto sulle infinite possibilità di invertire la rotta di un sistema basato su scarti da destinare in discarica sostituendolo con una visione alternativa dove le risorse naturali possono essere valorizzare e materiali ed energia recuperati e riutilizzati, in un’ottica di economia circolare.
La ‘realtà aumentata’ a servizio dell’educazione ambientale
Sfruttando le tecnologie legate alla ‘realtà aumentata’, capace di aggiungere, in tempo reale, elementi virtuali all’ambiente circostante e quelle del gioco interattivo, Waste Travel è una sorta di virtual tour composto da immagini a 360°, navigabili intuitivamente da tutti i dispositivi, che consente all’utente di compiere un viaggio immersivo nel mondo dei rifiuti, grazie alla resa grafica e alla qualità delle immagini HD. Si può interagire direttamente con i materiali, dall’alluminio alla plastica, dal vetro al legno, dall’acciaio alla carta. Come in un videogioco, i giovani fruitori possono essere parte attiva nello scegliere dove collocare un rifiuto, diventando anche parte integrante dello spazio e accompagnando i rifiuti nel processo di trasformazione e valorizzazione sino ai prodotti finali.
Educare al riuso con Waste Travel 360°
Progettato per essere utilizzato come innovativo strumento didattico e per offrire un’esperienza dal forte impatto emozionale, lo strumento è stato realizzato con il contributo e in collaborazione con alcuni dei più importanti Consorzi di Filiera, che hanno fornito preziose informazioni sui materiali che quotidianamente raccolgono e trasformano in nuova materia: Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi), Cial per l’alluminio, Cic per il compost, Cobat per le batterie, Comieco per carta e cartone, Corepla per la plastica, Coreve per il vetro, Ricrea per l’acciaio e Rilegno per il legno.
Come già detto l’obiettivo di questo “gioco virtuale” è l’apprendimento delle buone pratiche di raccolta differenziata, l’acquisizione della conoscenza del ciclo di vita del rifiuto nel passaggio a materia prima seconda e il superamento dell’accezione negativa di rifiuto: ovvero la completa immersione nel mondo della valorizzazione del rifiuto in risorsa, con l’obiettivo di contribuire a trasformare i più giovani in cittadini maturi e consumatori eco-responsabili.
Rifiuto: da scarto a risorsa
“Creando strumenti fluidi, facili e non retorici – spiega Filippo Bernocchi, Delegato Anci a Energia e Rifiuti – puntiamo ad accelerare il processo di raggiungimento degli obiettivi di legge stabiliti dall’Unione Europea: in un futuro non troppo lontano, entro il 2050, niente sarà più destinato allo scarto e ogni oggetto verrà progettato per essere riutilizzato e avviato al riciclo. Dobbiamo quindi passare dal concetto di disvalore insito nel rifiuto a quello di valore, per affrontare la sfida del passaggio al modello di economia circolare come unica opportunità di crescita”.
Non è la prima iniziativa del genere
Non è il primo tentativo di quest’anno con cui Ancitel Energia&Ambiente cerca di rivolgersi direttamente ai cittadini e soprattutto a quelli più giovani, grazie al contributo dei quali si potranno invertire le tendenze in atto, creando una cultura del riciclo. A Marzo di quest’anno è stata lanciata “Non mi rifiuto”, la prima campagna musicale di educazione alla raccolta differenziata e al riciclo e ora arriva il gioco virtuale. In entrambe i casi, per favorirne la diffusione, i contenuti sono scaricabili gratuitamente e sono destinati alle Istituzioni, dalle scuole ai Comuni.
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