Le lampadine del futuro: design ed efficienza
Una lampadina non fa certo la differenza. Ma al mondo non ce n’è solo una, non cento, non mille, nemmeno un milione: su tutto il pianeta ci sono infatti almeno 12 miliardi di bulbi fluorescenti collegati alla rete elettrica. Case, strade, edifici pubblici, le lampadine – per nostra fortuna – sono praticamente ovunque. Già da alcuni anni è però cominciato un processo di trasformazione volto a ridurre al minimo lo spreco di energia relativo all’illuminazione: dal 2009 è infatti iniziata una graduale messa al bando delle vecchie lampadine ad incandescenza, sostituite via via dalla nuove lampade a risparmio energetico. Anno dopo anno sono state messe al bando nuove categorie, a partire da quelle da 100 watt per arrivare, nel 2012, al divieto di vendita delle ormai obsolete 40 watt. Con il 2016, invece, sono state messe al bando tutte le lampadine di classe C.
Le lampadine a risparmio energetico e a LED
I vantaggi delle lampadine a risparmio energetico sono molti: a fronte di una spesa iniziale più alta, si arriva ad avere una diminuzione dei costi di illuminazione fino all’80%, il tutto a parità di luce. Per fare un esempio, per sostituire una lampadina a incandescenza da 100 watt è più che sufficiente acquistarne una a risparmio energetico da 20 watt: la durata media di queste lampade, tra l’altro, è molto più lunga, dalle 5.000 alle 15.000 ore. Ancora più vantaggiose, però, sono le lampadine a LED: il prezzo di acquisto è molto più alto, certo, ma la loro durata media si estende fino a 50.000 ore di illuminazione, pari a cinque anni e mezzo.
Altro che lampadine: i gioielli luminosi di Plumen
Negli ultimi anni, dunque, la tecnologia illuminotecnica ha fatto passi da gigante, anche a livello commerciale. A trainare la qualità dell’offerta, però, non è solo il risparmio energetico voluto dai consumatori: anche il design, infatti, sta entrando a pieno titolo come tratto fondamentale nelle lampadine di ultima generazione. Lo hanno capito benissimo quelli della Plumen, un’azienda di designer incentrata nella creazione di nuovi paradigmi per l’illuminazione a basso consumo energetico. Questi creativi si sono infatti chiesti «quante lampadine occorressero per cambiare il mondo», stupiti dal fatto che proprio la lampadina – il simbolo internazionale delle nuove idee – fosse sostanzialmente rimasta uguale per quasi 150 anni. Nel 2010 lo studio ha quindi creato la Plumen 001, la prima lampadina di design al mondo a basso consumo energetico. Nessuno ci aveva pensato prima di loro, eppure l’ecologismo ha mostrato a più riprese di poter andare a braccetto con il design: basta guardare alle attraenti automobili elettriche Tesla per rendersene conto.
Plumen 003
Ammettiamolo: è difficile restare impressionati da una lampadina. Eppure quelle realizzate da Plumen sono dei veri e propri oggetti d’arte, capaci di creare una luce calda e confortevole, grazie alla efficientissima tecnologia LED. Non per niente l’azienda ha già fatto incetta di premi di design, per non parlare della menzione speciale ricevuta dal MoMa. Prendiamo ad esempio la linea Plumen 003: dopo cinque anni di lavoro, i designer sono riusciti a dotare questa lampadina di due funzioni differenti. Se infatti la luce che illumina la stanza è dorata e soffusa, morbida sul viso delle persone, quella della parte inferiore è brillante, per illuminare il centro delle nostre azioni: un libro, un foglio, il cibo, qualsiasi cosa. Come ha spiegato Nicolas Roope, fondatore e direttore creativo di Plumen,
«la tecnologia LED ha fatto passi da gigante. Tutte le critiche sulla qualità della luce, sulla temperatura del colore e sull’affidabilità sono scomparse. Per questo motivo, con la linea 003 ci siamo posti un obiettivo ancora più ambizioso: progettare non solo un lampadina ad alta efficienza energetica, ma piuttosto la più bella lampadina di sempre».
In effetti, guardando le fotografie, si può dire che hanno raggiunto il loro scopo. Presentata al London Design Festival e messa in vendita a partire dal primo di ottobre, la 003 sembra un vero e proprio gioiello.
Le lampade URI di Nap
Plumen non è però l’unica realtà nel mondo del design che in questi anni sta puntando tutto sull’illuminazione: un altro esempio proviene infatti dal Giappone, dalla giovanissima azienda Nap, fondata nel 2014. I designer hanno lanciato con estremo successo la loro linea di lampade URI su Kickstarter, arrivando a raccogliere, fino ad oggi, circa 390.000 dollari. Non c’è da stupirsi: basta guardare le loro spettacolari lampade a Led per rendersi conto come mai in tanti abbiano deciso di investire nel loro progetto. Ispirate alla bellezza dei pianeti, le lampadine URI sono realizzate con semplici linee minimaliste, che insieme creano delle lampade futuristiche e intime allo stesso tempo. Sfruttando la tecnologia a LED, questi bulbi artistici sono prodotti con del vetro acrilico: la luce viene emessa dal basso, e illumina in modo estremamente elegante l’intera struttura.
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