Asfalto fosforescente per illuminare la pista ciclabile senza elettricità
Le piste ciclabili polacche spegneranno i lampioni. Una follia? Tutt’altro. A illuminare i percorsi sarà lo stesso asfalto, che si ‘accenderà’ di sera dopo il tramonto fino alle prime luci dell’alba grazie a un materiale speciale in grado di accumulare energia nelle ore diurne per poi sprigionarla in quelle notturne sotto forma di luce. Il tutto senza l’ausilio di nessuna fonte energetica e quindi a impatto ambientale nullo.
Illuminare senza consumare energia
L’innovazione, pensata per aumentare la sicurezza di ciclisti e pedoni che viaggiano al buio ma senza ‘aggravare’ il bilancio energetico del paese, è stata sviluppata e realizzata dall’Istituto Tecnologie del Futuro TPA di Pruszkow. Al momento si tratta solo di un esperimento, in fase di test su una piccola porzione (solo 100 metri) della pista ciclabile che porta al lago Wielochowski, nei dintorni della cittadina polacca di Lidzbark Warminski. Se le cose andranno come gli ingegneri sperano, ovvero se la superficie riuscirà a durare nel tempo senza rovinarsi e senza perdere le proprietà luminescenti, c’è la concreta possibilità che la tecnologia venga adottata sull’intero percorso e soprattutto anche in altre piste ciclabili del paese. E non solo.
Vernice sintetica a base di fosforo per l’asfalto fosforescente
Ma come funziona l’innovativa pavimentazione luminosa? Creata nei laboratori del TPA, un centro ricerche che fa parte del colosso ingegneristico Strabag Se, specializzato in ingegneria geotecnica e nello sviluppo di superfici e materiali da costruzione, la tecnologia sfrutta in realtà un principio molto semplice, quello della fosforescenza. Il materiale sviluppato dai ricercatori è infatti un composto sintetico a base di fosforo, in grado di ‘caricarsi’ se esposto alla radiazione luminosa per poi sprigionarla in assenza di luce solare, con una emissione che, stando alle stime dei ricercatori può durare fino a un massimo di 10 ore. Non a caso, i fosfori sono ampiamente usati tutt’ora nei rivestimenti di tubi al neon, lampade a risparmio energico e addirittura in alcuni corpi luminosi a led, proprio per la proprietà di convertire le onde elettromagnetiche e di immagazzinare energia per poi restituirla in un secondo momento.
Colore naturale che si adatta al paesaggio
I fosfori sono in grado di emettere luce in diversi colori, ma gli ingegneri polacchi hanno optato per un blu brillante che, oltre a restituire al percorso un effetto quasi scenografico, è stato ritenuto quello più adatto sia in termini di visibilità e quindi di sicurezza per i pedoni e ciclisti sia per una migliore integrazione all’ambiente circostante. Ma i ricercatori sembrano incontentabili e sono già al lavoro per offrire ai ciclisti un’esperienza sensoriale ancora più forte. L’idea al vaglio è quella di applicare all’asfalto fosforescente una fragranza – al gusto di rosa e di agrumi- che possa enfatizzare ancora di più il legame con la natura.
Una copia delle ‘Glowing Lines’ olandesi?
Se qualcuno ha finora avuto la sensazione di un déjà-vu, o meglio di ‘già letto’, non si sbaglia. Negli ultimi anni di progetti incentrati sulla trasformazione di superfici ‘tradizionali’ in sistemi auto illuminanti ne abbiamo visti tanti. A fare da apripista è stata forse l’Inghilterra con Starpath, una superficie ‘stellata’ applicabile un po’ ovunque per illuminare nelle ore notturne senza consumare energia. Ma grande eco, soprattutto mediatica, l’ha avuta il progetto olandese ‘Glowing Lines‘, un tratto autostradale, sperimentato nel 2014, che è stato coperto da una vernice molto particolare contenente polvere in grado di assorbire la luce solare per poi sprigionarla nelle ore buie. Il progetto – parte di un’iniziativa più ampia denominata “Smart Highway”, il primo prototipo di autostrada intelligente e a risparmio energetico progettata dallo studio olandese Roosegaard in collaborazione con Heijmans, società di grandi opere infrastrutturali – è stato fonte di ispirazione per gli ingegneri polacchi, per loro stessa ammissione.
Ma la vera novità della pista ciclabile di Lidzbark Warminski è che se nei modelli olandesi è previsto, oltre alla vernice fosforescente, anche l’utilizzo abbinato di pannelli solari e luci led, in questo caso la superficie luminosa sarebbe l’unico espediente per illuminare le strade. Una soluzione veramente sostenibile, anche da un punto di vista di costi.
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