Kirigami: il solare s’ispira agli origami
Le innovazioni dei pannelli fotovoltaici
I decision maker di tutto il mondo sono ormai quasi tutto d’accordo nell’affermare che il futuro energetico globale sarà impostato a partire dall’energia solare. Pannelli fotovoltaici, dunque, sparsi in ogni dove: ma non necessariamente nelle forme in cui li conosciamo oggi. La tecnologia sta infatti facendo passi da gigante in questo senso, e ogni giorno emergono nuovi progetti e prototipi su come dovrebbero essere i pannelli solari del futuro: moventi, sottili, portatili, flessibili, eccetera. Gli obiettivi di queste ricerche sono principalmente quelli di non lasciarsi scappare nemmeno un raggio di sole e di poter portare il fotovoltaico ovunque e comunque.
La pecca degli impianti solari immobili
Il problema di base è infatti ormai noto: i pannelli fotovoltaici che abbiamo imparato a conoscere, quelli fissi sui tetti, non godono dell’illuminazione del sole tutto il giorno, e quindi assorbono solo una frazione di tutta l’energia che invece possono raggiungere gli impianti fotovoltaici roteanti. La linea di compromesso è però finalmente arrivata dall’Università del Michigan: qui un gruppo di ricercatori ha sviluppato dei pannelli fotovoltaici in grado di catturare fino al 40% della luce solare in più rispetto ai modelli fissi, senza però, allo stesso tempo, costruire degli impianti realmente mobili. Magia? No, meglio: Kirigami.
Kirigami e fotovoltaico: pannelli tagliati e piegati
Tutti conoscono l’Origami, ovvero la tecnica orientale di piegare la carta a più riprese per creare degli oggetti particolarmente complessi. Meno conosciuto, ma altrettanto interessante, è il Kirigami, che in alcuni casi è considerato come una variante dell’Origami. Essenzialmente, il Kirigami unisce le tecniche di piegatura con quelle di intaglio della carta, per ottenere oggetti tridimensionali. Ed è proprio dal Kirigami che i ricercatori sono partiti per creare dei pannelli fotovoltaici più potenti: facendo infatti dei tagli strategici nella pellicola solare e attaccando quest’ultima a un semplicissimo sistema di localizzazione, i pannelli – allungandosi e accorciandosi secondo la posizione del sole – possono catturare in ogni momento tutta la potenza dei raggi solari. Tirando entrambi i capi della pellicola, infatti, essa si trasforma in un unico pannello tridimensionale, senza però la presenza di fastidiose ombre, in grado quindi di seguire sempre la posizione del sole.
Fino al 40% di energia in più
Stando ai risultati dei test effettuati dai ricercatori dell’Università del Michigan, l’applicazione della tecnica del Kirigami ai pannelli solari permette di generare tra il 20 e il 40% di energia in più a parità di materiale utilizzato, il tutto senza la necessità di un vero e proprio impianto che ruoti i pannelli solari. Per ora la delicata tecnologia è ancora alla fase dei test di laboratorio: tra qualche anno, però – sperano i ricercatori – potrà approdare sul mercato.
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