Kangaroo Island
Urbanistica

Kangaroo Island vuole essere 100% rinnovabile

Kangaroo Island vuole l’autosufficienza energetica

Kangaroo Island è una delle maggiori icone turistiche australiane e la terza isola più grande del continente, a soli 120 km da Adelaide. E vuole l’autonomia. Non politica, ma energetica. Finora infatti l’isola dei canguri è stata collegata da un vecchio elettrodotto sottomarino, lungo 15 km, che le forniva tutta l’energia necessaria. Il cavo è giunto a fine vita e Kangaroo Island si trova a un bivio importante: sostituire la rete con una nuova oppure invertire la tendenza investendo su un modello energetico basato su un mix di rinnovabili per essere totalmente autosufficiente.

Una call per inviare proposte innovative

Il gestore di rete, la South Australia Power Networks, di concerto con le autorità governative, ha deciso di lanciare un call aperta agli oltre 4mila abitanti, e non solo, per inviare proposte innovative che riescano a sfruttare in modo efficiente tutte le risorse locali. Sistemi solari, eolici, a biomasse e anche impianti che sfruttino l’energia oceanica dovrebbero essere combinati con le recenti tecnologie di accumulo e software di gestione e controllo della rete.

Un modello all’avanguardia e replicabile

“Se l’idea funziona – sostiene il CEO del Consiglio dell’Isola Andrew Boardman – potremmo trasformare Kangaroo Insland, con una popolazione che varia dai 4600 abitanti ai più di 200mila compresi i turisti, in un’eccellenza mondiale. Potrebbe essere il primo esempio di territorio rinnovabile al 100% e si potrebbe fornire un modello da seguire“.

Altre isole australiane, come King Island e Lord Howe Island, stanno investendo in sistemi alimentati da rinnovabili ma allo stato attuale il loro fabbisogno energetico dipende ancora per il 20-30% dai combustibili fossili. “Se riusciamo a dimostrare che essere autosufficienti energeticamente è possibile – continua Boardman – potremmo imprimere una vera svolta”-

I ricercatori di Sidney propongono un mix energetico

A credere che un modello di autosufficienza sia possibile è l’Istituto Sustainable Futures dell’Università di Sidney, che ha redatto uno studio ad hoc per Kangaroo Insland dove vengono valutate tutte le tecnologie in materia di energia pulita e proposti dei mix particolarmente adatti alle condizioni del territorio.
Lo studio conferma il piano provvisorio, redatto dall’Istituto all’inizio del 2016, dove veniva proposto un sistema composto da 8MW di turbine eoliche, 4 MW di fotovoltaico a terra e 4 MW di fotovoltaico su tetti e coperture, completato da un sistema di storage per altri 3 MW.

“Se riuscissimo a dimostrare – conclude Boardman – che è tecnicamente ed economicamente possibile servirsi esclusivamente di energia pulita, l’esempio di Kangaroo Insland creerebbe un precedente fondamentale per tutte le comunità australiane che stanno cercando di sviluppare sistemi alternativi ai combustibili fossili”.