La ricetta del benessere: 30 minuti a settimana nel verde
I benefici psico-fisici del verde
Il verde, si sa, è uno dei migliori alleati del benessere psico-fisico. Negli ultimi anni lo si sta rivalutando molto con progetti che anche in ambienti urbani ne prevedono l’inserimento ovunque sia possibile e con studi che ne ribadiscono l’importanza. Ma quali sono i benefici reali della natura e quanto tempo dovremmo trascorrere immersi nel verde per vedere alcuni risultati?
Cerca di dare queste risposte uno studio, intitolato “Health Benefits from Nature Experiences Depend on Dose” pubblicati sulle pagine della prestigiosa rivista Scientific Reports, redatto da alcuni ricercatori della University of Queensland e dall’ARC Centre of Excellence for Environmental Decisions (CEED). I ricercatori hanno evidenziato che frequentare con una certa costanza luoghi immersi nella natura riduce il rischio di sviluppare problemi cardiaci, pressione alta, ansia e depressione.
La ricetta del benessere: solo mezz’ora nel parco a settimana
Se stiamo già pensando che ci piacerebbe ma non ne abbiamo il tempo, non esistono scuse perché stando alla ricerca bastano soltanto 30 minuti per ottenere dei benefici concreti per il benessere psico-fisico.
“Se tutti visitassero un parco locale per mezz’ora ogni settimana – ha dichiarato la dottoressa Danielle Shanahan, ricercatrice presso la UQ e il CEED – ci sarebbero il 7% in meno di casi di depressione e il 9% in meno di casi di alta pressione sanguigna“.
Un campione di 1538 persone
Lo studio australiano ha utilizzato un campione di 1538 persone che sono state sottoposte a un questionario approfondito con l’obiettivo di saggiare il loro livello di depressione, il tipo di pressione sanguigna e una serie di abitudini, fra cui l’attività fisica svolta settimanalmente. Questi dati sono stati poi confrontati con tre parametri: la frequentazione di aree verdi, la durata media delle passeggiate a settimana e la tipologia del luogo (parco urbano, natura incontaminata, campagna, ecc).
I risultati sono quelli già riportati. Secondo il professore associato Richard Fuller, che lavora presso la UQ e il CEED, i dati dello studio potrebbero influire sui comportamenti delle persone, spronandoli a vivere un po’ di più all’aperto e in aree verdi:
“Sappiamo da molto tempo che visitare i parchi è un bene per la nostra salute, ma ora stiamo cominciando a stabilire esattamente quanto tempo abbiamo bisogno di spendere nei parchi per ottenere questi benefici”.
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