Inquinamento uccide
Inquinamento

Peggio della guerra: l’inquinamento uccide 234 volte più dei conflitti

Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente

Peggio dei conflitti armati: nel mondo l’inquinamento uccide ogni anno un numero di persone 234 volte superiore a quello dei conflitti. Una notizia scioccante, ma che serve a capire a fondo la portata delle conseguenze delle nostre azioni quotidiane sul nostro ambiente. Questo dato drammatico è il risultato di un rapporto realizzato dall’Agenzia dell’Onu per l’Ambiente (UNEP) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), presentato a Nairobi durante la seconda Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente. Questa assemblea, denominata UNEA, è nata nel 2013 per risaltare l’importanza a livello internazionale delle questioni ambientali, e per favorire la loro assunzione all’interno dei piani di sviluppo economico: si riunisce ogni due anni in Kenya, e conta 2.300 delegati provenienti da 170 Paesi diversi.

12,6 milioni di morti all’anno

Ebbene, il rapporto presentato all’UNEA rivela che nel 2012 ci sono stati 12,6 milioni di morti premature in tutto il mondo attribuibili a condizioni ambientali degradate. In totale, dunque, il 23% delle morti sono da ricondurre all’inquinamento. Ma la mortalità causata dall’inquinamento non è uguale in tutto il pianeta: il picco è riconosciuto all’Asia sud-orientale, con il 28% di morti premature causate dall’inquinamento; segue, staccata di un solo punto, l’area del Pacifico occidentale. Nell’Africa subsahariana la percentuale si attesta al 23%, nel Medio Oriente, invece, al 22%. In America la percentuale oscilla tra l’11 e il 15%, mentre in Europa i morti per inquinamento sono il 15% del totale.

Inquinamento dell’aria, ma anche acqua, amianto e piombo

Ma le morti causate dall’inquinamento non sono tutte uguali: si può perire per l’aria, per l’acqua, per il contatto prolungato con sostanze tossiche, o per disastri naturali causati dall’impatto delle attività umane sull’ambiente. Nel dettaglio, nel rapporto redatto dall’UNEP e dall’OMS si specifica che ogni anno muoiono 7 milioni di persone per l’inquinamento atmosferico, mentre 842.000 persone periscono per la mancanza di acqua potabile, piaga che causa gravi malattie. L’esposizione all’amianto, invece, uccide 107.000 persone, poca cosa in confronto all’esposizione al piombo, letale per 654.000 persone. Per quanto riguarda i disastri naturali, si è calcolato che a partire dal 1995 le vittime sono state 606.000.

I progressi

La situazione è allarmante. Nonostante questo, lo stesso rapporto sottolinea i progressi ottenuti nella lotta all’inquinamento, e gli scenari dell’immediato futuro a livello globale. Per fare un esempio, l’eliminazione del piombo dalla benzina ha scongiurato la morte di un milione di persone all’anno, portando tra l’altro a risparmiare il 4% del Pil mondiale. Oltre a ciò, l’eliminazione di un centinaio di sostanze ritenute responsabili del buco dell’ozono farà sì che, a partire dal 2030, si conteranno 2 milioni di casi in meno di cancro alla pelle.