La Banca Mondiale investirà 16 miliardi all’anno per il clima
Oltre le parole
Alla Conferenza sul Clima di Parigi di dicembre i leader di tutto il mondo hanno convenuto sul fatto che è necessario un concreto cambio di rotta per evitare una vera e propria catastrofe ambientale. Tra grandi aspettative, mezze delusioni, ripensamenti e ombre, al termine della Conferenza i vertici mondiali avevano deciso di investire parte dei propri patrimoni per finanziare progetti atti a diminuire il surriscaldamento climatico. Questo perché ovviamente le parole e i buoni propositi non bastano: senza un massiccio finanziamento del settore delle energie rinnovabili il destino dell’ambiente globale è infatti già delineato e tragico.
Il Piano d’azione della Banca Mondiale
Per fortuna, qualche ingranaggio è iniziato a muoversi. Il passo più grande, dal punto di vista finanziario, è stato compiuto qualche giorno fa: la Banca Mondiale ha approvato il Piano d’azione sul cambiamento climatico. Con questo atto, l’istituzione si è presa l’impegno di aiutare le nazioni in via di sviluppo a rispettare gli impegni presi a Parigi, soprattutto quelli relativi al taglio delle emissioni di anidride carbonica. Nel dettaglio, il 28% degli investimenti della Banca Mondiale saranno destinati a finanziare progetti volti a contrastare il surriscaldamento del globo. Uno degli obiettivi principali è quello di assicurarsi che nei paesi in via di sviluppo si aggiungano, prima del 2020, almeno 30 gigawatt di energia da fonti rinnovabili. Con questo quantitativo di energia si arriverebbe a coprire il bisogno energetico di circa 150 milioni di famiglie.
29 miliardi di dollari all’anno
Come ha confermato il presidente del World Bank Group Jim Yong Kim, «i paesi in via di sviluppo vogliono il nostro aiuto per attuare i propri piani nazionali sul clima, e noi faremo tutto il possibile per aiutarli». Per questo motivo la Banca Mondiale si sta muovendo
«con urgenza per aiutare le nazioni ad aumentare le fonti di energia rinnovabile, diminuire le fonti di energia ad alto tenore di carbonio, sviluppare sistemi di trasporto verdi e costruire città sostenibili e vivibili per le crescenti popolazioni urbane».
Ogni anno, dunque, il gruppo capeggiato dai vertici della Banca Mondiale dovrebbe riuscire a versare alla causa della salvaguardia del clima globale almeno 16 miliardi di dollari: questi soldi saranno dirottati principalmente nelle energie rinnovabili e nello sviluppo dell’efficienza energetica. Per quanto riguarda il settore privato, invece, si prevede che nei prossimi quattro anni esso possa contribuire alla causa per un ammontare di 13 miliardi di dollari. In tutto, dunque, nel 2020 si dovrebbe riuscire a stanziare 29 miliardi all’anno: una cifra astronomica, certo, la quale però è ben poca cosa rispetto ai 100 miliardi annui che sono stati promessi dai paesi ricchi a quelli in via di sviluppo durante il vertice sul clima di Parigi.
Ti è piaciuto l'articolo?
Condividilo