El Niño e i disastri ambientali
Un disastro annunciato
El Niño o ENSO è un fenomeno climatico periodico che si manifesta ogni tre, sette anni e che interessa principalmente i Paesi che si affacciano sull’Oceano Pacifico. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allarme poiché prevede che nel 2016 El Niño sarà particolarmente intenso nelle regioni tropicali di Africa, Asia-Pacifico e America Latina, ma potrebbe causare gravi danni anche in altre parti del mondo. Il rapporto stilato dall’OMS parla di «siccità, inondazioni, forti piogge e forti aumenti di temperatura, tutti effetti di El Niño noti che possono portare a insicurezza alimentare e malnutrizione, epidemie, scarsità d’acqua acuta e al crollo dei servizi sanitari. È chiaro che le implicazioni per la salute sono in genere più gravi nei Paesi meno sviluppati». L’ONU ha stimato che 60 milioni di persone saranno influenzate dalla furia di El Niño quest’anno.
Alla ricerca di soluzioni umanitarie
Secondo l’OMS la conseguenza del disastro ambientale sarà che molti Paesi, messi in ginocchio delle perturbazioni, cercheranno un sostegno economico, «e parte della risposta sarà quella di fornire servizi sanitari aggiuntivi per chi è nel bisogno, come ad esempio una maggiore sorveglianza e vaccinazione d’emergenza. Le necessità urgenti richiedono anche fondi per fornire trattamenti per i bambini gravemente malnutriti». Molte sono le regioni che stanno già soffrendo degli effetti devastanti di El Niño, come ad esempio l’Africa orientale dove, a causa delle forti piogge e inondazioni, si teme per la recente epidemia di colera, così come in Tanzania dove sono già stati segnalati ben 12.000 casi. Nel Corno d’Africa, invece, la popolazione dopo aver sofferto una devastante siccità che ha portato alla malnutrizione e alla malaria, ora è colpita da forti piogge. Attualmente l’OMS e i suoi partner stanno lavorando per sostenere i governi e la sanità nella speranza di contenere gli effetti devastanti di El Niño.
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