Cina: scoperte antiche incisioni rupestri che raccontano il clima
Un racconto lungo 500 anni
In una grotta della Dayu Cave, nelle montagne Qinling nella Cina centrale, è avvenuta una scoperta unica: sulle pareti sono stati rinvenuti dei graffiti che descrivono gli impatti di sette eventi climatici accaduti tra il 1520 e il 1920. A studiare il ritrovamento un team internazionale di ricercatori, che ha messo a confronto le iscrizioni, insieme all’analisi chimica delle stalattiti della caverna, scoprendo che il clima nella zona circostante la grotta è influenzato dal monsone estivo, che concentra in un paio di mesi il 70% delle precipitazioni di un anno. Quando il monsone ritarda o anticipa, riducendo o prolungando la durata della stagione piovosa, l’impatto del clima arido sugli ecosistemi e sull’uomo varia moltissimo. «Negli ultimi dieci anni, le prove rinvenute in grotte e laghi hanno mostrato un evidente legame tra il cambiamento climatico e la scomparsa delle dinastie cinesi Tang, Yuan e Ming nel corso degli ultimi 1800 anni» afferma Sebastian Breitenbach, del Dipartimento di Scienze della Terra presso l’Università di Cambridge.
Quale sarà il clima del futuro in Cina?
Utilizzando la spettrometria di massa i ricercatori hanno analizzato gli isotopi stabili dell’ossigeno, del carbonio e degli elementi in tracce presenti nelle stalattiti e nella stalagmiti e le loro variazioni nel tempo. Incrociando il profilo chimico della grotta con le scritte sulle pareti, hanno potuto scoprire che le concentrazioni di alcuni elementi erano in stretta correlazione con la siccità. I risultati ottenuti hanno creato un modello delle precipitazioni nella regione, che prevede un’altra aridità per la fine degli anni trenta di questo secolo. Tali episodi si accordano anche con il ciclo di El Nino- Southern Oscillation ma c’è la possibilità che il cambiamento climatico renderà gli eventi più gravi in futuro. «Dal momento che le montagne di Qinling sono la zona di ricarica principale di due grandi progetti di trasferimento dell’acqua e ospitano l’habitat per molte specie in via d’estinzione, tra cui il panda gigante, diventa imperativo indagare come questa regione possa adattarsi al calo dei livelli delle precipitazioni», afferma Breitenbach. «Gli eventi attuali sono diversi rispetto alle iscrizioni rupestri, ma si è ancora molto vulnerabili a questi eventi, specialmente in un mondo, come l’attuale, in pieno e costante sviluppo».
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