Parigi a 30 chilometri all’ora: meno stress, meno inquinamento
In occasione dell’ultima settimana mondiale della sicurezza stradale, tenutasi tra il 17 e il 22 maggio, le Nazioni Unite hanno proposto di abbassare il limite di velocità in città a 30 chilometri orari.
Nel nostro paese, tra le voci più autorevoli ad abbracciare questa proposta, c’è stata per esempio UNASCA, l’Unione Italiana Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica. Si tratta peraltro di una misura già largamente adattata nelle città spagnole, nonché di una proposta fatta anche in diverse città italiane, a partire da Bologna (dove è stata lanciata dall’associazione Salvaciclisti, con l’appoggio di quasi 30 associazioni diverse).
E c’è una grande capitale europea che, a partire dalla scorsa estate, ha fatto propria questa misura: parliamo di Parigi, che a partire da settembre marcia a 30 chilometri all’ora.
Parigi a 30 chilometri all’ora: la nuova legge
Già altre città francesi avevano deciso in tempi recenti di abbassare il limite massimo di velocità nelle strade urbane, come per esempio Grenoble, Lille e Montpellier. Parigi ha fatto altrettanto, non senza attirare delle critiche da una parte dei cittadini. Non si tratta, va sottolineato, di una decisione improvvisa.
La riduzione dei limiti di velocità nelle strade del comune di Parigi era uno dei temi portanti della campagna elettorale della sindaca socialista Anne Hidalgo. E non è tutto qui: nel 2020 la capitale francese aveva indetto una consultazione pubblica, al termine della quale il 59% dei cittadini parigini si è espresso a favore della nuova misura.
Pur essendo stata approvata dalla maggioranza, questa decisione ha comunque spaccato la città. Alcune critiche sono senza dubbio comprensibili: i tempi di percorrenza sono destinati ad aumentare talvolta in modo significativo (anche se va detto che nel caos cittadino molto spesso il limite “naturale” è perfino inferiore ai 30 chilometri orari).
I più critici sono stati i corrieri e i fattorini, nonché i tassisti, i quali hanno annunciato che, con il ridursi del limite di velocità, dovranno essere aumentate le tariffe delle corse.
Non bisogna però trascurare il fatto che alcune strade ad alto scorrimento di Parigi continueranno a mantenere i precedenti limiti di velocità. Sulla tangenziale sarà per esempio possibile continuare a viaggiare fino ai 70 chilometri orari. Così come restano escluse dalla nuova misura i viali Champs-Elysées, l’avenue Foch, l’avenue de la Grande Armée e la rue Royale, i Boulevards des Maréchaux, nonché i viali del Bois de Boulogne e Vincennes. In questi e in altri casi specifici, il limite di velocità continuerà a essere di 50 chilometri orari, come in passato.
Perché ridurre il limite di velocità in città
Non ci sono dubbi, il riduzione del limite di velocità in città può assicurare grandi benefici. A migliorare è prima di tutto la sicurezza lungo le strade urbane, per i pedoni, per i ciclisti e per gli automobilisti stessi, andando a proteggere soprattutto le fasce più esposte, come bambini e anziani.
Ma non è tutto qui: riducendo la velocità possono diminuire sensibilmente anche le emissioni nocive, così da ridimensionare l’inquinamento veicolare. In ultimo, va detto che una velocità di marcia ridotta comporta anche una diminuzione del rumore prodotto dalle auto.
E si sa, l’inquinamento acustico è un forte problema in molte città. Si pensi che, stando a uno studio del 2016 su dati Eurostat, il 17,9% della popolazione dell’Unione Europea soffre di rumori provenienti dai vicini o dalla strada. Questa percentuale nel dettaglio è del 23,3% in città e del 10,4% nelle zone rurali.
La sovraesposizione al rumore può comportare diversi problemi come una progressiva sordità, un senso di vertigini, un aumento della pressione e del battito cardiaco, stress e disturbi del sonno. La misura parigina potrebbe quindi essere imitata, con vantaggi assicurati, in tante altre città europee.
Ti è piaciuto l'articolo?
Condividilo